L’efficacia del CBD su muscoli e dolore

Già prima del nuovo Coronavirus si stava osservando un preoccupante aumento dei consumi di ansiolitici e antidepressivi, segno di un crescente disagio sociale. D’altronde nessuno può negare che lo stile di vita della maggior parte degli italiani sia frenetico, con ritmi sempre più serrati per coniugare le esigenze personali, familiari con quelle del lavoro.

L’accumulo di tensioni porta tante persone a soffrire di ansia, depressione più o meno leggera, disturbi del sonno. È chiaro che tutto questo finisce per influire negativamente nella vita sociale, sia all’interno del contesto di coppia che con chiunque altro ci circonda. E così molti si lasciano andare all’uso di tranquillanti, alle volte con troppa facilità e senza prendere in tutta considerazione i possibili effetti collaterali.

Per fortuna in molti ricorrono anche all’uso di soluzioni naturali per migliorare la gestione della tensione su corpo e mente, con un forte apprezzamento del CBD per i suoi effetti miorilassanti. Ciò che viene comunemente indicato con la sigla CBD è il cannabidiolo, cioè uno dei principali elementi presenti nella pianta di canapa. Sono già molti gli studi scientifici pubblicati sul CBD, che lo vedono impiegato anche con patologie molto serie e invalidanti come la sclerosi multipla, la fibromialgia, il trattamento del dolore cronico, nonché per regolare i livelli di stress.

Rigidità muscolare, tensione e spasticità possono essere il risultato di stress cronico o superlavoro. Il CBD mostra una grande efficacia nell’aiutare a ridurre i livelli elevati di ansia, che di per sé si riflette in un irrigidimento fisico contro il quale serve un rilassante muscolare.

L’efficacia del CBD per ottenere la distensione dei muscoli e l’attenuazione degli stimoli dolorosi avviene tramite il sistema endocannabinoide del corpo, che ha effetti praticamente su tutto il sistema fisiologico. I messaggeri chimici originati dal sistema nervoso centrale moderano ogni funzione compresa la contrazione muscolare, tramite impulsi che costringono a contrarsi. Senza un adeguato apporto di endocannabinoidi non c’è nulla che possa rallentare queste sostanze chimiche in eccesso, causando la contrazione continua dei muscoli.

L’assunzione di CBD aiuta direttamente a rallentare questo flusso di messaggeri chimici e aumenta anche la fornitura di endocannabinoidi da parte del corpo, determinando un duplice effetto: favorire il rilassamento muscolare e ridurre la spasticità. Il medesimo meccanismo si innesca per il contrasto del dolore, così come degli stati infiammatori anche acuti. Chiaramente gioca un ruolo fondamentale anche la qualità del prodotto, dal momento che l’efficacia e la sicurezza del CBD dipendono anche dal metodo di estrazione e dalla qualità della materia prima (viene utilizzata in prevalenza la Cannabis Sativa per scopi terapeutici).

L’assenza di contaminazioni da parte di altre sostanze ed altri cannabinoidi riveste un ruolo chiave sulla valenza terapeutica, in quanto il CBD è privo di effetti psicotropi. Significa che, a differenza del THC incluso nell’elenco delle sostanze stupefacenti e illegale al di sopra di una certa soglia, in cannabidiolo non provoca sensazioni di euforia, stati confusionali e dipendenze tipiche delle droghe. Motivo per il quale ne hanno fatto uso anche gli infermieri, sotto pressione durante il picco della pandemia nel bergamasco.

Foto: HeikeFrohnhoff / Pixabay

16 Luglio 2020