Le nuove generazioni stanno cambiando volto all’agricoltura

Se n’è parlato ieri ad Alghero all’interno dell’iniziativa #mondorurale

Il ritorno alla terra è reale e sta interessando in particolare i giovani. Che armati di tanta passione ma anche studio e soprattutto di idee innovative stanno rivoluzionando l’agricoltura nel segno della tradizione. “L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di giovani alla guida di imprese agricole, con quasi 48mila titolari giovani under 35 – ha ricordato il direttore di Coldiretti Sassari Gallura Francesco Ciarrocchi -. Nel 2015 sono aumentati di ben il 35 % rispetto all’anno precedente, mentre in Sardegna dal 2011 al 2014 sono quasi raddoppiati passando da 252 a 470”.

Ieri se n’è avuta una testimonianza ad Alghero nel workshop “Giovani e agricoltura e Donne in campo organizzato dalla Coldiretti all’interno dell’iniziativa #mondorurale promossa dall’Amministrazione comunale di Alghero nella persona dell’assessore alle Attività produttive Natacha Lampis.

L’agricoltura sta dimostrando di essere l’antidoto alla crisi ed i diretti protagonisti ieri hanno messo in luce aziende competitive, rispettose dell’ambente e della tradizione e soprattutto molto innovative. Sono multifunzionali e sempre più spesso integrato la produzione con la trasformazione e la vendita diretta, grazie soprattutto ai mercati di Campagna Amica. Ad assistere all’incontro che si è tenuto nella facoltà di Architettura c’erano oltre 100 studenti del liceo scientifico, di scienze umane, ragionieri e geometri di Alghero e tantissimi altri giovani affascinati dalla vita rurale.

Molto interessanti sono state le testimonianze dei soci Coldiretti: Giacomo Masia di Sassari, finalista all’ultima edizione del premio nazionale Oscar green, grazie alla coltivazione di cardo da destinare alla produzione di materiale biodegradabile e farine ogm free per gli animali; Angelina Mutzu di Tissi, vincitrice dell’edizione 2013 dell’Oscar green, che coltiva spugne vegetali, riutilizzando gli oli di scarto per la produzione di cosmetici biologici; Daniela Scarpellino di Tula, con laurea alla Bocconi, che ha messo su un’azienda agricola multifunzionale che si occupa della produzione e confezionamento della marmellata; Angelo Cabigliera che alleva vacche e pecore a Pattada per poi trasformarlo in formaggio bio.

Aziende oggi affermate ma che hanno dovuto sudare e non poco per realizzarsi. “Il percorso non è semplice soprattutto per chi non ha grosse disponibilità economiche – ha detto Angelina Mutzu -. Io mi sono dovuta districare tra diversi bandi, riuscendo a mettere su un’azienda grazie anche al recupero di terreni abbandonati”. Ma importante è anche “la formazione – ha evidenziato Angelo Cabigliera -. Nell’agricoltura di oggi è fondamentale”.

“La nostra banca – ha detto poi Giuseppe Pirisi  del Banco di Sardegna – si è organizzata per venire incontro alle esigenze degli agricoltori.  Per questo al centro delle nostre valutazioni ci sono i progetti”.

“Il ritorno all’agricoltura non è una moda – ha detto in conclusione il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – , anche perché lavorare la terra non è una passeggiata ma richiede tanta fatica. E’ richiesta tanta passione e motivazioni che vengono ricompensate da grandi soddisfazioni che difficilmente si riescono ad avere in altri contesti”.

7 Novembre 2015