Le note stonate di un torrido agosto viste da Leonardo Casu

Sulla Cronaca si Alghero della Nuova Sardegna del 18 u.s. uno scambio di note, tra i Consiglieri dell’opposizione Tedde, Ballarini, Martinelli e Pais a sollecitare, giustamente perché si tratta di una esigenza fondamentale della Città, l’apertura del Museo Archeologico Cittadino, e il 19 Agosto (sempre nella cronaca cittadina) una sollecita risposta dell’Amministrazione in carica, puntuale e ricca di date e riferimenti storici, nella quale la impossibilità di dare corso all’apertura del Museo viene ribaltata proprio sulla vecchia Amministrazione la quale, pur avvertita per più occasioni e nell’arco di diversi anni, dagli incaricati all’allestimento della struttura museale circa la precarietà delle strutture murarie attraverso le quali si verificano penetrazioni di acqua piovana, esponendo in tal modo i reperti archeologici, se allocati, a condizioni di fatiscenza, mai ha provveduto a porre rimedio all’emergenza sopravvenuta, ci dà modo e maniera di considerare, se ancora se ne avvertisse la necessità, le peculiarità governative di una Amministrazione che ha sempre puntato più ad apparire, ad autocelebrarsi, a cercare il consenso, piuttosto che a lavorare ed impegnarsi realmente per la soluzione dei mille problemi che angosciano questo Territorio; per quanto riguarda lo specifico di questa vicenda, l’attenzione per la struttura museale era solo apparente, considerata l’inerzia dimostrata alle tante sollecitazioni che evidenziavano un disagio reale che sta costando un ulteriore esborso alle casse comunali, e visto che i lavori evidentemente non erano stati condotti nel migliore dei modi; ma l’Amministrazione era ‘in tutt’altre faccende affacendata’ direbbe il Giusti: PUC, appalti milionari con i danni provocati e gli interessi connessi, il raddoppio del Porto, Maria Pia, e qualche altra cosetta. Immediata e singolare, ma scontata visti i personaggi, la replica dei quattro notabili : Lubrano lasci perdere le scuse e cerchi di risolvere i problemi! ovverossia un modo come un altro per guadagnarsi un posto di rilievo nella sezione del Museo dedicata alle ‘facce di bronzo’ (altrimenti definite!).

Su la ‘Nuova Sardegna’ invece del 17 Agosto, la particolare classifica dei ‘Politici’ sardi più longevi primeggiata dall’ineffabile On. Pisanu: 37 anni di ‘onorata’ carriera, che lo pongono nel’Olimpo di un Paese che non riesce a liberarsi di una classe dirigente obsoleta a causa di una legge elettorale voluta solo da chi ne beneficia. Se il Sen. Pisanu, da 37 anni rappresenta a Roma la Sardegna, e la nostra Regione langue sempre di più, sappiamo perfettamente chi ringraziare; e poco importa se, invitando Berlusconi a dimettersi, si è reso protagonista di un ripensamento che lo ha riportato all’onore delle cronache nazionali : se dell’On.Vella, non conosciamo neanche il timbro di voce tanto da chiederci in che modo potesse cambiare a Montecitorio le sorti di Alghero e della Sardegna tutta, lo dobbiamo proprio a lui che di Berlusconi è stato il plenipotenziario per tanti anni. Oltre a chiederci quanto abbia giovato alla Sardegna il ‘potere’ di Pisanu’, dovremmo finalmente renderci conto che la presenza sulla scena politica dovrebbe essere limitata, massimo ad una decina d’anni, dal Consiglio Comunale sino ad arrivare alle camere nazionali; dopodiché diventa davvero difficile giustificare il denaro che la Comunità spende per garantire il mandato politico ed amministrativo, esercitato ormai come un lavoro qualsiasi, se confrontato ai risultati ottenuti. 37 anni sono la media di una vita lavorativa qualsiasi: provate a calcolare quanto ha guadagnato nell’arco di questo periodo l’On. Pisanu e quanto ha guadagnato un Operaio della Forestale. Fatta questa operazione, considerate quanto è cambiato il volto del nostro territorio, dagli anni ’60 sino ad oggi, dalla Città, passando per Porto Conte, Calallonga sino a Porto Ferro: dove prima regnava la macchia, ora i crinali delle colline esibiscono una ricchezza boschiva che fa invidia e che fa a gara con il paesaggio olivicolo di altre parti del territorio : e questo è merito, per la sua parte, dell’Operaio della Forestale preso ad esempio; il Sen Pisanu invece?

Una notizia di qualche mese fa, passata sotto traccia, senza provocare reazione alcuna, ed è proprio per tale motivo che mi scandalizza, riporta ‘tout court’ l’intenzione di chi gestisce il Territorio del NordOvest Sardo o parte di esso, di indirizzare sul Lago Cuga i reflui del depuratore di Sassari; vale a dire che la cattiva abitudine di soprassedere alla Valutazione di impatto Ambientale inaugurata con la storia mai finita del depuratore di San Marco, non è rimasta nell’ambito Algherese, ma fa scuola anche nel capoluogo. Non so in quale sito sorga il depuratore di Sassari, ma ad occhio e croce ( non consideratemi per questo ‘mestra de ull’ con quel che ne consegue), mi sembra che al di qua di Scala di Giocca il territorio sassarese penda verso il Golfo dell’Asinara, per il quale i reflui di Sassari, adeguatamente depurati, sarebbero come una sorgente di acqua fresca dopo i veleni dell’epoca industriale. Il Cuga, ideato come serbatoio irriguo, è diventato fonte primaria di acqua potabile per tutto il Nord Sardegna oltre che per Alghero. Per quale motivo, se non si pensa ad una salutare miscelazione delle acque del Golfo dell’Asinara, non si ipotizza l’indirizzo delle acque reflue sassaresi sul Lago Bidighinzu? Che ne dice la Signora Rosnati?

Esattamente un anno fa, commentando gli accadimenti per la festa di Sant’Agostino Patrono del Quartiere in cui abito, invitai Tonino Baldino Presidente del ‘Centro di Studi e di Politica Giuseppe Toniolo’, a diluire nell’arco di un anno l’interesse per Agostino Filosofo, sicuro che sarebbe una occasione di crescita culturale e sociale per l’intera Città; Gli rinnovo l’invito anche se, per motivi familiari, ho ‘saltato’ la prolusione di Sergio Sotgiu, rammaricandomene fortemente. In quello scritto stampato dal nostro Giornale, ebbi modo di evidenziare la presenza del Sindaco e del Vice-Sindaco come un limite obiettivo ai festeggiamenti ed in particolare alla Processione ed alla Messa che ne seguì. Ora, dal momento che in questa nuova Amministrazione vi sono delle Persone, a destra come a manca, le quali, potrebbero dedicare a questi impegni ufficiali parte del loro tempo prendendo due piccioni con una fava, voglio chiarire una volta per tutte il mio pensiero, evidenziando che l’obiettivo delle mie critiche non sono i ‘Politici’ che si impegnano in queste esibizioni, ma la stessa Chiesa alla quale io appartengo. Intanto, chi approfitta di queste occasioni, cerca solo una indebita pubblicità che avrà un suo seguito al momento delle elezioni : molti voti di tanti Cittadini hanno un fondamento confessionale, e questa constatazione la dice lunga sulla maturità del voto, coinvolgendo in questo giudizio le chiese di ogni tipo. Per quanto riguarda la mia Chiesa, il ragionamento è semplice : i suoi momenti liturgici, qualsiasi essi siano pubblici o privati, hanno un significato esclusivamente comunitario, e questa caratteristica trova fondamento dal fatto che al loro centro vi è sempre un solo Personaggio che è Gesù di Nazareth con i Vangeli che lo descrivono e lo raccontano; quando la Chiesa a San Pietro in Roma così come ad Alghero, invita alle sue Assemblee, collocandoli in posizione di privilegio, i rappresentanti delle Istituzioni, perde la sua valenza comunitaria diventando essa stessa Istituzione, e demotivando alla radice la Presenza stessa di Gesù, il quale aveva una sua idea del Potere. E questo è un discorso che necessita approfondimenti ulteriori che lascio ad altre occasioni.

28 Agosto 2012