“Le favole iniziano a Cabras”, una sintesi della Sardegna

Ieri al Cinema Miramare ultima proiezione del ciclo “Lo sguardo dentro. Regist* in Sardegna”. Il documentario del pugliese Fusaro racconta l’isola attraverso i suoi artisti

Lo stilista Antonio Marras, lo scrittore Marcello Fois, lo scultore Pinuccio Sciola, gli attori della compagnia “theatre en vol”. Sono solo alcuni dei personaggi intervistati da Raffaello Fusaro, ideatore e regista di “Le favole iniziano a Cabras”, con l’aiuto del fotografo sardo Gianfranco Mura. Il documentario è un percorso nelle sensazioni e nelle tradizioni di una terra tramite le parole dei protagonisti. Trasmesso su Sky Arte con un discreto successo di pubblico, è ancora disponibile su Skyondemand.

“Ho cercato di raccontare gli elementi della Sardegna attraverso gli uomini conosciuti di questa terra, pilastri che fossero col sedere nel passato e la testa nel futuro” ha spiegato Fusaro. Il personaggio più presente nel film – confessa il regista – è Antonio Marras: “Parla un po’ più degli altri, ma parla di Maria Lai e Costantino Nivola, quindi si sta facendo tramite di persone che non ci sono”. Lo stilista di Alghero mostra anche la stanza dove dormiva l’artista Maria Lai nella sua casa. “Marras –rivela Fusaro –, dopo alcuni incontri abbastanza interrogatorio e un lungo scambio di email per capire dove io volessi andare a parare, durante le riprese ha detto “Ti voglio far vedere una cosa che non faccio mai vedere” e ha aperto la stanza dei ricordi di Maria, un grande atto di fiducia”.

Alla proiezione erano presenti anche gli attori del “theatre en vol”, che compaiono nel film ripresi mentre recitano in una cava. “Sarebbe stato facile farli esibire in un teatro o in una strada, ma la cosa più bella era inserirli in un teatro naturale” ha raccontato Fusaro.

Una provocazione del film nasce dalle parole di Marcello Fois. Quando gli viene chiesto di descrivere il concetto di “balentìa”, lo scrittore elenca i nomi di intellettuali sardi: Grazia Deledda, Emilio Lussu, Salvatore Satta, Antonio Gramsci. “La Balentìa è un concetto del nostro Mediterraneo, ma in Sardegna è un po’ più nobile perché ha sfaccettature storiche differenti – ha concluso l’incontro Fusaro -. Significa che la testa si può spingere a varcare dei confini che siano conquistati con coraggio”.

Domenico Mussolino, 8 Ottobre 2015