Las catoras (havaianas)

Bom dia caro Josef, sono appena tornato dal Brasile. Speravo in una vacanza bellissima, simile a quelle tanto decantate da tutti quelli che ci sono stati, entusiasti per aver fatto una vacanza soprattutto “barata”, visto e considerato che nella settima potenza mondiale uno stipendio medio è di circa 300 euro mensili. Con mio grande rammarico ho scoperto che la vita è carissima e sotto certi aspetti molto più che qui da noi. Per fare alcuni esempi banali un normale albergo che lì chiamano “pousade”, che altro non è che un condominio di tre piani (come il mio hotel) con diverse camere che appartengono a diversi proprietari in maggioranza Italiani e Portoghesi, con una piccola piscina e una portineria, costa 90 euro a coppia al di. Se poi lo affitti per un mese su contrattazione il prezzo si può anche dimezzare. Una bottiglia di acqua minerale costa quasi un euro, una pizza 20, una pietanza in un ristorante con un piatto unico composto da fagioli, pollo, ed altre verdure, piatto che se lo presenti a gente che si cambia il piatto per ogni pietanza gli provoca conati, il tutto con una piccola birra costa 20 euro; una piccola coppetta di gelato oltre 2 euro, un caffè preso allo stesso locale un giorno costava 1 euro e mezzo e l’indomani 2, uno sdraio ante guerra mondiale 5, la frutta e verdura oltre che cara era insipida, un giro in trattore come un carico di bestiame per vedere una spiaggia 5 euro; la tanto rinomata allegria e la samba io non ho proprio avuto il piacere di sentirla o vederla manco una volta; la gente è tutta impegnata a far soldi in tutti i modi possibili, leciti o no. In particolare le tanto reclamizzate (anche nelle brossure) belle Brasilere che ti aspettano sulle spiagge non sono nè belle nè barate: per una serata in compagnia chiedono 200 euro; le spiagge sono belle e pulite ma il mare è sempre agitato con onde altissime e quindi nuotare è impossibile. Puoi al massimo farti trascinare dalla forza delle onde e sperare che nel frattempo un surfista non ti venga addosso dato che centinaia di giovani non avendo nulla da fare stanno tutto il giorno ad allenarsi oppure a giocare a pallone sulla spiaggia. Le uniche cose che ho trovato interessanti sono i tantissimi negozi che vendono infradito, le havaianas che sono le ciabatte belle, resistenti e indispensabili visto che piove di continuo; a sentir loro a buon prezzo, circa 15 euro. Mi sembrava un buon affare e ne ho comprato decine di paia per regalare a tutti i miei amici e parenti. Pensavo di aver fatto un bel regalo originale ai miei amici ed ero contento. Ieri, passeggiando in piazza ad Alghero, a fianco di una gelateria gelateria, ho visto un bellissimo negozio rifornitissimo di tutti i tipi di havaianas uguali alle mie ma solo che qui costavano molto meno ! Ecco questo è tutto e se posso dare un consiglio agli italiani dico che il vero Brasile è qui in Ciutad: abbiamo spiagge e mare bellissimi, la vita non è cara e nel mio b&b, che si chiama Predda Niedda, troverete tutti i conforts e quando dico tutti dico tutti: che bisogno avete di fare migliaia di km. e spendere tanti soldi quando qui con poco farete una vacanza da favola ! Saluti da Gino turista deluso e bed and breakfastista rampante.

Caro amico, fino a metà lettera ho subito pensato che tu fossi un povero imbecille mezzo deficiente, ma poi sul finale ho cambiato idea in meglio, sei anche un coglione che per farsi pubblicità secondo me si è inventato questo Brasile che non esiste. In qualche cosa forse dici il vero, ma per il resto mi chiedo dove tu sia stato e che cosa abbia visto. Essendo stato in Brasile anche io, posso confermare che i prezzi sono alti. Mi spiegavano alcuni amici che hanno degli interessi in quel paese che nel giro degli ultimi due anni il cambio di valuta si è dimezzato e il costo della vita è raddoppiato. Lo stato brasiliano sta vivendo un momento di crescita incredibile e tutti comprano a rate, anche cose di poco valore come una maglietta o un paio di jeans. Sotto certi aspetti mi ricorda il nostro Paese negli anni 60, al tempo del boom economico. Solo in Brasile capita di vedere ultra miliardari che hanno come vicini di casa gente che non ha neanche un paio di scarpe. Quello che mi colpisce della tua lettera caro ciabatano è che ti meravigli di aver trovato in un mondo globalizzato come il nostro le stesse havaianas che hai trovato qui in Ciutad. Pensa che in Brasile ho trovato un negozio di verdure importate nientepopodimenochè da Alghero ! Ora ti racconto come l’ho scoperto. Sono entrato in un negozio è ho detto ad un tipo con la faccia da fesso: “bom dia, qui beglia pomereterra de onde arriba?” Lui mi rispose “y tue de onde sese?”- Jo soy de s’Alighera an Saldegna. “No ma dighis -disse lui – aquesta pomereterra yo la emportigo da unu tipu de tuyo pays”- “y com s’achirra?” dico io sorpreso, “no me recuerdo el nom però es un tipo un poc nieddu”, “Nooo – dissi io – ma nieddu Lu colbu?” “Eya -disse il commerciante- propriu el, tota la fruita arriba del pays tou. Con soli 3 euro mi sono fatto un bel purè di patate di Alghero e le ho mangiate disteso su uno sdraio sulla spiaggia di Copacabana: evviva la patata algherese, la mes bona del mundo.

5 Settembre 2013