La pirateria musicale online non deprime il mercato

Uno studio finanziato dalla Commissione Europea sul downloading illegale attesta che la musica digitale non viene danneggiata da chi scarica illegalmente gli mp3. Si tratta di un approfondito studio sul download pirata e sullo streaming che mette in evidenza come la presenza dei vari siti che propongono di scaricare illegalmente file musicali non danneggiano il mercato, ma che in alcuni casi possono fungere addirittura da traino e comunque dare vita ad un effetto positivo. In altre parole la Commissione Europea afferma che gli utenti disponibili ad acquistare file di musica digitale non verrebbero influenzati dai siti illegali. Della stessa idea risulta essere anche la Fimi, Federazione Industria Musicale Italiana, che  non indica il fenomeno come una preoccupazione crescente, nonostante il downloading illegale di file musicali, sia in Italia ce in Spagna, superi ancora per una notevole percentuale l’accesso ai siti legali.

La buona notizia, però, è che in generale in Italia il fatturato sull’acquisto di musica ha fatto registrare un aumento del 22%, salendo alla cifra di 275 milioni di euro, una percentuale molto più alta della media dei paesi occidentali che si attesta intorno all’8%. Sale anche del 37% il fatturato degli album digitali che stanno ritornando prepotentemente alla ribalta dopo che, negli scorsi anni, si era profetizzata la fine dell’album intero in favore delle canzoni singole. Molto interessante anche il fenomeno dello streaming su youtube; sono decine di migliaia gli utenti che quotidianamente guardano i video di musica su questo servizio multimediale, facendo guadagnare alle case discografiche 4,5 milioni di euro nel 2011 grazie al pagamento dei diritti.

19 Marzo 2013