La Guardia di Finanza ricorda Martino Cossu

Si è tenuta ieri (venenrdì) a Tempio Pausania la cerimonia di commemorazione del cinquantennale della scomparsa del Finanziere Martino Cossu, medaglia d’oro al merito civile alla memoria e medaglia d’oro per le vittime del terrorismo alla memoria.

Ieri mattina (venerdì), alla presenza del comandante provinciale, il colonnello Antonello Reni, delle Autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche, si è tenuta a Tempio Pausania la cerimonia di commemorazione del cinquantennale della scomparsa del Finanziere Martino Cossu, medaglia d’oro al merito civile alla memoria e medaglia d’oro per le vittime del terrorismo alla memoria. Dopo la messa in suffragio del defunto, nella Cattedrale di San Pietro Apostolo, è stata deposta una corona d’alloro sulla tomba del militare e, a seguire, nel Palazzo Comunale, il comandante provinciale ha consegnato ai familiari del militare alcune lettere da parte del comandante generale della Guardia di Finanza.

Martino Cossu nacque a Luogosanto il primo gennaio 1946 e si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza il 25 gennaio 1965. Il 9 settembre 1966, verso le ore 11.10, il finanziere era in servizio all’interno del Distaccamento permanente di Malga di Sasso, quando all’interno dell’ufficio del sottufficiale comandante ci fu un’improvvisa e violenta esplosione a seguito della quale persero la vita tre militari e ne rimasero feriti altri quattro. L’attentato terroristico fu ricondotto ad un’organizzazione separatista sudtirolese. Nel 2010 il Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, ha conferito a Martino Cossu la medaglia d’oro per le vittime del terrorismo alla memoria, «per gli alti valori morali espressi nell’attività prestata presso l’Amministrazione di appartenenza e per i quali, a Malga di Sasso, il 9 giugno 1966, venne ucciso da un attentato terroristico».

Nel 2013, il Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, ha conferito al finanziere Cossu la medaglia d’oro al merito civile alla memoria con la seguente motivazione: «impegnato nel controllo del territorio al fine di contrastare l’evasione fiscale, non si sottraeva all’attività di repressione degli atti di terrorismo compiuti contro l’Italia negli Anni 1950/1970. In una di queste circostanze veniva barbaramente trucidato in una vile e proditoria azione terroristica, sacrificando la vita ai più nobili ideali di legalità ed amor patrio. Esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere, di cui è bene che non si spenga la memoria e venga tramandato ai posteri il ricordo. 1950/1970 Bolzano».

10 Settembre 2016
Autore della foto: Matteo Aisoni