La Goliardia in mostra a Sassari

Per celebrare i suoi primi 30 anni di vita, l’Associazione Goliardica Turritana (AGT) ha organizzato la “Mostra della Goliardia Turritana: tradizioni, immagini e colori di 451 anni di goliardi a Sassari”. L’esposizione coincide con le Giornate dell’Orientamento 2013 “Destinazione UNISS – Un biglietto per il futuro”. Dal 15 al 19 aprile, dalle 9.00 alle 14.00, nell’aula A al 1° piano del Polo bionaturalistico di Piandanna, tutti i visitatori potranno ammirare fotografie d’epoca, cappelli universitari d’inizio secolo, le cosiddette “feluche” o “goliardini”, oltre a bolle e papiri artigianali di pregevole fattura e documenti originali che testimoniano la lunga attività della Goliardia, una realtà molto più antica di quanto si creda (le sue origini risalgono all’origine dell’Università stessa).

Eccezionalmente, mercoledì 17 aprile l’esposizione sarà aperta con orario continuato fino alle 20.00. L’inaugurazione ufficiale si è tenuta lunedì 15 aprile alle 19.00 alla presenza del Rettore Attilio Mastino, del Direttore generale Guido Croci, del Prorettore Vicario Laura Manca, della Delegata del Rettore all’Orientamento Patrizia Patrizi.

Prima dell’Associazione Goliardica Turritana, nata nel 1984, esisteva l’ATU, Associazione Turritana Universitaria, in attività dal 1944 ai primi anni ’70, molto impegnata nella politica universitaria ed importante polo culturale all’interno dell’Ateneo. La “discesa dei carruzzi” e la “liberatio”, già nel repertorio dell’ATU, sono ancora le attività più importanti portate avanti dall’AGT – e infatti ad entrambe le manifestazioni la mostra dedica ampio spazio – ma la Goliardia è in realtà qualcosa di più profondo e molto radicato, soprattutto in Sardegna.

“Esistono importanti ordini goliardici anche in altri Atenei italiani, ma il fatto di trovarci su un’isola, che per certi versi è un fattore limitante, ha permesso alla Goliardia dell’Università di Sassari di essere più legata e presente sul suo territorio creando un alone di “gloria storica” intorno alla figura del Pontefice Massimo e, più in generale, dello studente universitario che ha l’onore di portare una feluca in testa”. Parola del Pontefice Massimo Luigi Vaira, in arte Caccone II Stupor Mundi, che spiega così le diverse motivazioni alla base della scelta del suo nome: “Se prima di tutto la Goliardia è il non prendersi sul serio, il prendersi gioco prima di tutto di se stessi e, in maniera rispettosamente simpatica ed intelligente, della gerarchia prestabilita, non trovavo fosse il caso di scegliere un nome altisonante per ricoprire una carica che è già prestigiosa di suo”. C’è anche una ragione storica: “Caccone I era stato l’ultimo dei pontefici massimi prima della nascita dell’Associazione Goliardica Turritana. Ha rappresentato sì la fine di un periodo ma anche l’inizio di una storia ancora più bella con una rinascita e una rivitalizzazione della Goliardia a Sassari. E questa è l’eredità che mi auguro di lasciare”. Infine, Stupor Mundi “è l’appellativo di Federico II, fondatore nel 1224 della prima Università pubblica a Napoli”.

16 Aprile 2013