Gli stagni temporanei come presidio della biodiversità: convegno

Un centinaio di ricercatori, studiosi e appassionati provenienti da tutto il mondo si incontreranno a Sassari da mercoledì 15 a venerdì 17 aprile per confrontarsi sulla biodiversità e la conservazione degli Stagni Temporanei Mediterranei.

Per la prima volta in Italia, un centinaio di ricercatori, studiosi e appassionati provenienti da tutto il mondo si incontreranno a Sassari da mercoledì 15 a venerdì 17 aprile per confrontarsi sulla biodiversità e la conservazione degli Stagni Temporanei Mediterranei. Si tratta di habitat rarissimi nel mondo ma molto diffusi in Sardegna, considerati prioritari dalla legislazione europea per la conservazione della biodiversità. Il simposio si terrà nel’aula 3 del Polo Bionaturalistico di Piandanna il 15 dalle 9.30 alle 18.30, il 16 dalle 9.00 alle 18.00, il 17 a Gesturi per l’intera giornata. L’evento è stato organizzato da ricercatori delle Università di Sassari, Cagliari e Girona nel contesto del progetto di ricerca “Paulis” finanziato dalla Regione Sardegna nell’ambito della legge 7/2007 sulla Ricerca scientifica e coordinato dalla prof.ssa Simonetta Bagella dell’Università di Sassari (Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio).

Gli stagni temporanei mediterranei (in sardo: paulis) sono piccoli corpi idrici di acqua dolce la cui presenza è legata all’apporto stagionale di acqua piovana. Ospitano piante e animali che si sono adattati a queste condizioni estreme e perciò non sono presenti in nessun altro tipo di habitat. Da qui la priorità per la loro conservazione, come previsto dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea. Le ricerche condotte nell’ambito del progetto Paulis, in parte già pubblicate su riviste internazionali, dimostrano che la Sardegna costituisce oggi un polo di riferimento mondiale di questi habitat. I risultati conseguiti sull’ecologia e la distribuzione delle specie vegetali e animali rappresentano il primo passo essenziale per la gestione e la conservazione di questi habitat su scala planetaria.

Nei 90 stagni studiati sono state rinvenute 360 specie di piante vascolari, 98 specie di briofite (meglio conosciute come muschi) e 228 specie di animali acquatici. Alcune piante che si pensava fossero estinte in Sardegna dal secolo scorso, come il quadrifoglio acquatico (Marsilea strigosa) e la pilularia minore (Pilularia minore), sono state ritrovate nel corso delle ricerche. Inoltre è stata indicata per la prima volta in Sardegna la presenza del piccolo crostaceo Paralimnocythere e di Hypnum revolutum, un rarissimo tipo di muschio. Il progetto Paulis ha anche l’obiettivo di sensibilizzare e far conoscere al grande pubblico questi habitat che, a causa delle loro piccole dimensioni e del carattere effimero, sono spesso inconsapevolmente distrutti.

Per questo motivo è stato organizzato un concorso fotografico la cui premiazione si svolgerà durante il simposio. Al concorso hanno partecipato 55 fotografi professionisti e amatoriali che si sono confrontati su fauna, flora e paesaggio degli stagni temporanei mediterranei. È stata inoltre realizzata, in collaborazione con l’Università di Trieste, la prima guida interattiva per il riconoscimento delle piante degli stagni temporanei. Si tratta di una app per smartphone, scaricabile gratuitamente, che consente di riconoscere le piante in base a caratteristiche facilmente distinguibili dall’utilizzatore. Dare il nome alle piante è il primo passo per farne apprezzare le l’importanza e ha quindi una grande valenza di educazione ambientale. Il 17 aprile i partecipanti visiteranno alcuni dei paulis più belli della Sardegna a Gesturi, dove il gruppo di ricerca interdisciplinare delle tre Università mediterranee ha condotto una parte importante delle ricerche.

Redazione, 13 Aprile 2015