Giovani professioni:Avvocati, lasciate ogni speranza o voi che entrate

FDI: Una riforma sbagliata. Occorrono misure per tutelare giovani avvocati e legali a basso reddito. Dare voce a categoria tartassata dai vari Governi

Con la disoccupazione in aumento e i giovani che tentano, con pochi posti in palio, la strada delle professioni sanitarie, si celebrano in questi giorni anche gli esami orali per l’abilitazione da avvocato. Erano partiti in 700 ma solo il 40% ha passato la prova scritta. Saranno quindi 270 gli aspiranti avvocati in Sardegna quest’anno. Ma oggi continuare nella professione, dopo prove tanto dure, è messo a dura prova dalle Leggi, voluto dall’allora Governo Monti. L’iscrizione Obbligatoria alla Cassa forense (che avviene d’ufficio al momento dell’iscrizione all’albo), ha avuto il via libera con l’approvazione del regolamento della stessa Cassa Forense l’8 agosto 2014. Il nuovo regolamento prevede addirittura la cancellazione dall’Albo degli Avvocati per chi non si mette in regola con i versamenti. Questa norma fu approvata, dall’allora Governo Monti, col chiaro intento, come emerso da alcune testimonianze apparse sulla stampa dell’epoca, di scremare e diminuire il numero di Avvocati. Prima c’era libertà di scelta: la Cassa, oppure l’Inps. . Aderire alla Cassa significa pagare almeno 2700 euro per il 2014 come contributo minimo o la metà se non si raggiungono i 10000 euro di reddito imponibile. . Oggi gli avvocati under 35 guadagnano, secondo l’ufficio studi di Aiga, il 75% in meno dei colleghi over 55 (Anche se oggi anche chi ha superato i 35 vede il proprio reddito assottigliato) e nonostante ciò negli ultimi 2 anni il numero degli Avvocati è cresciuto. Da una proporzione del 2,7 nel 2010, in Sardegna nel 2012 si registra il 3,1. Secondo dei dati apparsi in un periodico nazionale il 60% degli Avvocati in Italia avrà problemi a pagare il contributo alla Cassa Forense. <<Un’ingiustizia perché un libero professionista dovrebbe pagare in base al reddito e quindi in maniera contributiva e volontaria.

Principio sancito dall’Art.53 della nostra Costituzione “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”>> dichiarano Dania Aresu e Salvatore Sirigu, rispettivamente Dirigente nazionale e regionale di Fdi. << Se si aggiungono gli altri costi che un libero professionista deve sostenere diventa insostenibile>> <<Occorre, indubbiamente, una seria riflessione. Bisogna partire da una riforma dell’Università nella quale creare un percorso differenziato e specialistico per indirizzare le scelte degli studenti. >> dichiara Corrado Maxia, Rappresentante degli studenti nel Corso di Laurea Sbloccare i concorsi in magistratura è l’altra strada. Non di certo creare ostacoli di vario tipo ai giovani avvocati o agli avvocati a basso reddito cercando di scoraggiarli a continuare la professione o revocando il titolo che faticosamente è stato conquistato. <<A questo proposito, incontreremo rappresentanti della categoria per incominciare a portare avanti una serie di iniziative a tutela della categoria e delle misure che aiutino gli avvocati a poter svolgere la professione con tranquillità e serenita. Vogliamo stare vicini e dare voce alla crisi che sta vivendo questa categoria >> dichiarano Salvatore Deidda, Coordinatore Regionale e Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fdi-An in Sardegna. << I vari Governi che si sono succeduti, invece di aiutare gli avvocati ma anche gli altri liberi professionisti come ingegneri, architetti, consulenti del lavoro o periti agrari>> concludono gli esponenti del movimento di Giorgia Meloni. << Viene detto di dire addio al posto fisso ma anche per le libere professioni mettono tanti ostacoli e ora vogliono scippare il titolo faticosamente conquistato>>

red, 18 Settembre 2014