FSI: «Lavoratori umiliati e penalizzati dalla Asl, si rischia l’ammutinamento».

«Caos per le fasce retributive dei lavoratori che vengono umiliati e penalizzati dalla Asl che è riuscita a scontentare tutti, sia gli esclusi che gli ammessi che non vedranno concretamente realizzarsi il loro passaggio di fascia. Si rischia di sfociare nell'ammutinamento di tutto il personale».

“Il problema della fasce retributive dei dipendenti resta irrisolto. C’è una confusione incredibile e si continua a mancare di rispetto ai lavoratori che a fronte del loro spirito di sacrificio e abnegazione, vengono umiliati dalle disposizioni della dirigenza Asl. Urge cambiare passo o attueremo forme di protesta più forti ed incisive”, dichiara la Segretaria territoriale dell’FSI Mariangela Campus che ha inviato una lettera alla dirigenza della Asl e all’Assessore regionale alla Sanità per denunciare la grave situazione e sollecitare un incontro risolutore.

“Facendo proprio il malumore del personale che ogni giorno opera in Unità Operative con elevati carichi di lavoro quali Pronto Soccorso, Medicina, Geriatria, Oncologia, Centro Ustioni, Cardioanestesia, Nefrologia e Dialisi, Rianimazione e Servizi Tecnici del P.O. di Sassari, Pronto Soccorso, Radiologia, Otorino, Pediatria, Anestesia, Medicina di Alghero, Medicina e Pediatria di Ozieri e Lungodegenze di Ittiri e Thiesi – recita la lettera – chiediamo un incontro urgente per evidenziare le numerose anomalie e storture derivata dall’applicazione del regolamento per le progressioni economiche orizzontali, a nostro avviso inaccettabile e penalizzante, e trovare soluzioni celeri e accettabili.”.

 “Evidenziamo  che l’F.S.I. non firmò quell’accordo perché i criteri non erano aderenti  alla realtà in cui versava l’Azienda dato che mancava uno dei parametri fondamentali per un’equa distribuzione delle fasce, ovvero l’anzianità di servizio. Il risultato è stato quello più prevedibile: la penalizzazione dei dipendenti con maggiore anzianità di servizio che operano nei reparti con maggiore carico di lavoro”.

“Alcune situazioni hanno del paradossale e ci auguriamo siano meri errori materiali come ad esempio un dipendente nato nel 1972 a cui risultano trentaquattro anni di servizio ed altri casi in cui, a fronte di quarant’anni di servizio e oltre sessant’anni di età, si è stati esclusi dal passaggio di fascia benché la valutazione individuale fosse quella massima (30 punti); ed ancora, lavoratori a cui viene, invece, attribuito il passaggio con 17 o 19 punti nella valutazione individuale. L’Organismo Indipendente di Valutazione, nominato con Del. 1121 del 18.12.2015 e pagato oltre 47 mila euro, ha valutato le performance dei servizi, ma in realtà non esiste un piano aziendale delle performance e, nondimeno, sono stati già pagati i medici per le stesse prestazioni”.

“É palese la conseguenza a cui si va incontro poiché, alla luce di quanto detto e di quanto ancora si dirà, il personale si demotiva e viene meno quel senso di appartenenza che spinge il lavoratore a darsi da fare per la prosperità dell’Azienda anche in situazioni critiche e di disagio; viene quindi meno l’ impegno, l’identificazione, la ricerca a far sempre meglio, la soddisfazione, la comunicazione e ne è intaccato anche il ritorno economico aziendale, quindi è urgente risolvere la problematica”, conclude la Segretaria territoriale dell’F.S.I. Mariangela Campus.

12 Gennaio 2016