Fondazione Lavagna, chiude la scuola primaria: lettere d’addio

A partire dal nuovo anno scolastico non si terranno più lezioni per gli alunni dell'istituto privato di via Galilei gestito dalle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino. La nota del consiglio d'istituto e la lettera di una mamma

Finisce un altro anno scolastico, ma per i bambini e le Famiglie che hanno frequentato la Scuola Primaria presso l’Istituto Fondazione Lavagna di Alghero, oggi non è un giorno di festa. A partire da settembre, infatti, non si terranno più lezioni per gli alunni dell’istituto privato di via Galilei  gestito dalle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino.

«Con grande dispiacere – si legge in una nota a firma del Consiglio d’Istituto – si chiude un percorso che ha accompagnato la crescita umana e cristiana di tantissimi ragazzi Algheresi sin dal 1973 quando l’attuale complesso situato in zona “La Pietraia” si avvia ad ottenere la “parifica” e prosegue raggiungendo la “parità”, sia per la Scuola dell’Infanzia che per la Scuola Primaria a decorrere dall’anno scolastico 2000/2001. Chi ha frequentato l’Istituto delle “Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino” porta nel cuore un’esperienza di vita, la condivisione di un percorso di crescita, non solo formativo e didattico ma volto alla conoscenza della verità, ai valori fondamentali dell’esistenza, del rispetto della diversità e della condivisione. I nostri bambini hanno vissuto e regalato momenti emozionanti grazie all’impegno costante dei docenti e delle Suore. Una grande famiglia, tante occasioni di incontro, che nel percorso educativo condiviso, hanno consolidato la crescita personale anche dei genitori, primi responsabili dell’educazione dei figli. “Fondazione Lavagna” sinonimo di solidarietà: il cortile della scuola si è sempre animato con una grande festa che ogni anno ha visto impegnati i bambini, gli insegnanti e le famiglie con l scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficienza o per sostenere progetti di grande pregio umano. “Fondazione Lavagna” ed il suo magico Natale: nella cornice del Teatro Civico di Alghero da sempre protagonisti sono i bambini che ci hanno sorpreso in canti, balli e parti recitate. Anche il più timido e quello più scoordinato, grazie al forte impegno e lavoro degli insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso, apparivano alla pari di un “Roberto Bolle” o del più famoso attore italiano “Giancarlo Giannini”. Oggi dobbiamo salutarci e con queste poche righe vogliamo dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza, con la consapevolezza che il nostro cuore sarà custode per sempre di un bellissimo percorso di crescita. Ma il percorso dell’Istituto Fondazione Lavagna prosegue il suo cammino con il progetto della Scuola dell’Infanzia dove ambienti luminosi e colorati, insegnanti qualificati e motivati sono pronti ad accogliere i nostri piccoli sin dalla Sezione Primavera. Invitiamo pertanto le famiglie a scoprire ed abbracciare il percorso formativo offerto dall’Istituto che concorre all’educazione armonica ed integrale dei bambini, nel rispetto e nella valorizzazione delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno, in piena collaborazione con noi genitori.»

Riportiamo di seguito anche la lettera scritta dalla madre di un’alunna che ha voluto esprimere il suo pensiero sulla “favola” dell’Istituto Fondazione Lavagna, fiaba che purtroppo non si conclude con un lieto fine degno delle belle favole.

Perché scrivere di una scuola, la scuola di mia figlia? A chi può interessare? Ci ho pensato e mi son data delle risposte. La prima è che lo faccio innanzi tutto per mia figlia. Per farle leggere un domani, quanto è stata fortunata a frequentare la Fondazione Lavagna e, forse, lo faccio anche per me. Per fissare sulla carta, e non solo in testa e dentro al cuore, emozioni e ricordi che porterò sempre con me, e che mi hanno permesso di essere una “mamma in crescita” sempre alla ricerca della bellezza di ogni cosa. A chi potrebbe interessare parlare quindi della nostra scuola? Ai genitori, ai curiosi, ai distratti, ma non solo. A chi pensa che nei corridoi delle scuole delle religiose regni il silenzio interrotto solo dai passi leggeri delle suore e dal tintinnio del loro rosario. In questi corridoi ho visto invece sbucare maestre indaffarate, api operose in un alveare brulicante di attività. Ho sentito le risate dei bambini, il vociare allegro, ho “sentito” la felicità. Ed ecco che ripenso al mio primo incontro con questa scuola… Da buon “cappello blu”, per dirla alla Braina, avevo controllato il sito della scuola e mi ero documentata circa l’offerta formativa. Rimasi piacevolmente impressionata dall’organizzazione… Poi il mio sguardo si posò altrove…vidi le foto delle varie feste e manifestazioni. Ebbi un tuffo al cuore! Immagini di bambini felici, sereni, impegnati nelle diverse attività e laboratori che la scuola offriva. Foto di maestre raggianti e fiere nelle più disparate attività. Ho subito pensato a quanto avrei voluto che mia figlia facesse parte di questa scuola! E così è stato. Ed è iniziata la magia . Ho visto mia figlia imparare a leggere, a fare i calcoli, usare il computer e contemporaneamente partecipare a tornei, laboratori musicali, teatrali. Ho incontrato e conosciuto genitori che prendevano a cuore la didattica della scuola, così come l’allestimento del presepe nell’atrio della scuola. Suore e maestre talmente operose da far invidia alle topoline tuttofare di Cenerentola. Le vedo agli incontri con il sacerdote, con psicopedagogisti sempre pronte in prima fila, curiose ed innamorate del loro lavoro. Ed hanno sempre, sempre un momento per parlare con i genitori. Le posso dire una cosa? Diventa quasi un colloquio personale, dimenticandoci quasi che anche loro hanno i loro impegni, le loro famiglie, i loro cari… Ma dopotutto siamo tutti una grande famiglia in questa scuola così speciale. Perché ti senti davvero a casa e questa sensazione non va più via. Senti che questa è la tua scuola, la nostra scuola… ed è il regalo più grande che si possa fare ai nostri figli. Investire sulla preparazione e sulla educazione dei nostri figli perché, come diceva la Montessori: ”Una prova della correttezza dell’agire educativo degli insegnanti, è la felicità del bambino”. Purtroppo non c’è stato un lieto fine degno delle belle favole, perché la nostra è stata davvero una meravigliosa favola, ma è finita come quando termini un libro. Questa fiaba meritava ancora fiumi d’inchiostro, però nell’indifferenza altrui, è stata riposta nella libreria. Rimarranno pagine importantissime di storia della scuola, foto di bambini felici. Ma nei cuori, di chi l’ha vissuta ed amata questa scuola, i ricordi non sbiadiranno mai e continueranno a vivere negli occhi dei bambini della Scuola dell’Infanzia.

21 Giugno 2016