Ferdinando Cotugno ad Alghero con il suo nuovo libro

Il suo nuovo libro "Tempo di ritorno" (Guanda) un libro che è insieme un memoir, un'inchiesta e un romanzo in cui l'autore racconta la crisi climatica attraverso la sua famiglia

Mercoledì 9 luglio il giornalista Ferdinando Cotugno sarà ospite della sezione estiva del festival dall’altra parte del mare per presentare, insieme a Stefania Divertito, il suo nuovo libro “Tempo di ritorno” (Guanda) un libro che è insieme un memoir, un’inchiesta e un romanzo in cui l’autore racconta la crisi climatica attraverso la sua famiglia. L’appuntamento è per le 21,00 nello spazio all’aperto della Libreria Cyrano.

Ferdinando Cotugno è nato a Napoli e vive a Milano. È uno dei più importanti giornalisti ambientali italiani e si occupa di ecologia, clima e politica. Per il quotidiano Domani cura la newsletter e il podcast Areale. Nel 2020 ha pubblicato Italian Wood (Mondadori), nel 2022 Primavera ambientale (Il Margine). Ha redatto la voce «Diplomazia Climatica» dell’Enciclopedia Treccani. Scrive anche per ­Vanity Fair, Esquire, Rivista Studio, Lucy, Sole 24 Ore.

Tempo di ritorno (Guanda): In statistica, il tempo di ritorno è la probabilità che un evento estremo si verifichi. È il tempo che ci mettono a ripresentarsi i grandi traumi, gli amori, gli scudetti, gli attacchi di panico, i messaggi che disperatamente aspettiamo, le ondate di calore, le alluvioni. La crisi climatica, con le sue catastrofi a distanza sempre più ravvicinata, ci ha trasformato in una società post-traumatica di massa.

In questo libro, il tempo di ritorno però è anche il viaggio a ritroso del protagonista nella storia della sua famiglia, che una volta è stata «una piccola nazione fondata sui combustibili fossili»: il nonno operaio all’Italsider, il padre camionista, la madre che passa dagli studi umanistici alla gestione di una ditta di trasporti. Una storia di carbone e gasolio che nasce e riannoda i suoi fili nella zona industriale di Napoli, e si fa parabola per raccontare l’Italia intera dal dopoguerra a oggi. Non è una storia di clima ma, come ogni storia, è anche una storia di clima. Due generazioni che si ritrovano: quella dei padri che hanno lottato per uscire dalla povertà e costruire un piccolo benessere, e quella dei figli che quel benessere lo hanno ereditato, assieme a un mondo sul punto di collassare.

Solo se impariamo ad abitare questa contraddizione e riconosciamo di essere compro­messi in prima persona con il processo che sta conducendo la Terra all’inabitabilità, ­possiamo provare a sovvertire quello che sembra un destino già tracciato. Perché ­«l’ecologia è ­l’amore di chi non ha alternative» e noi, specie umana, non abbiamo un altro posto dove ­andare.

8 Luglio 2025