Per il turismo tempo di primi bilanci

Nel mese di agosto Alghero ha fatto registrare un fattore di riempimento camere del 90,59%, ritoccando al rialzo già l'ottimo risultato dello stesso mese dell'anno 2019. Le parole del presidente Federalberghi-Confcommercio per la Provincia di Sassari Stefano Visconti

Trascorso agosto, mese principe dell’alta stagione turistica, è davvero tempo di bilanci per le strutture ricettive iscritte alla Federalberghi-Confcommercio della provincia di Sassari, circa il 90%
delle strutture alberghiere operanti nel nord ovest Sardegna. Attraverso l’impegno del Centro Studi Confcommercio di Via Pascoli a Sassari, sono stati campionati per il mese di agosto 4.568 posti letto giornalieri per un totale di 141.608. Dall’analisi emerge che gli arrivi nazionali sono stati 13.473 mentre gli arrivi d’oltralpe sono stati 18.836, diversamente le presenze sono state rispettivamente 51.086 e 62.496. Il fattore di riempimento delle camere è arrivato al considerevole indicatore di 87,16% (nell’agosto del 2019 si era fermato a 79,91%). Differenziando la Provincia in sottoaree, Alghero ha fatto registrare un fattore di riempimento camere del 90,59%, ritoccando al rialzo già l’ottimo risultato dello stesso mese dell’anno 2019 (89,78%). Sorprende e soddisfa l’ottima performance del Golfo Dell’Asinara che passa dal 70,45% di riempimento camere dell’agosto 2019 all’ 80,57% dell’agosto appena trascorso.

“Dai dati inviati dalle strutture ricettive che hanno accettato di partecipare alla rilevazione – spiega il Presidente Federalberghi-Confcommercio per la Provincia di Sassari Stefano Visconti –  si evince ciò che già si intuiva durante il corso del mese di agosto, ossia un indice di riempimento camere da tutto esaurito, visto che l’occupazione del 100% è evidentemente un dato irraggiungibile viste le dinamiche stesse dell’operare in Hotel. Un dato inaspettato se portiamo la memoria indietro al mese di marzo, dove le prenotazioni arrivavano col contagocce e le strutture ricettive erano ancora sotto occupate. Ciò si spiega oggi col fatto che la finestra di prenotazione (il lasso temporale che intercorre tra il momento in cui si effettua la prenotazione e l’inizio del soggiorno) si è drasticamente accorciata rispetto al consueto, passando da 80-90 giorni a 20-30 giorni. Su questo fattore ha influito senza dubbio la recrudescenza estiva del Covid, che ha caratterizzato i mesi di luglio e agosto in particolare, determinando cancellazioni nell’ operativo voli delle compagnie aeree e incertezza in coloro i quali programmavano uno spostamento”.

La mole di turisti che si è mossa prevalentemente sotto data ha creato qualche difficoltà di gestione del servizio alberghiero, proprio per il fatto che non è stata prevista. “La maggior parte degli operatori avevano previsto una stagione intermedia tra il 2021 e il 2019 e conseguentemente avevano impostato una campagna assunzioni sulla stima di presenze sensibilmente inferiori a quelle effettive – prosegue Visconti – e ciò ha creato difficoltà nell’erogazione di un buon servizio in continuità. In corsa, non si è riusciti a trovare manodopera adeguatamente formata e quindi i reparti sono
rimasti sotto organico”.

Ora un occhio va al mese di settembre e a quello di ottobre. “Le premesse per fare bene ci sono – conclude il presidente Visconti – visto che la domanda per quei mesi è ancora vivace. Cambia il
tipo di turismo, con i nostri connazionali che si spostano meno e con gli ospiti d’oltralpe che viceversa riprendono nei loro spostamenti, privilegiando la nostra destinazione per una breve vacanza”.

14 Settembre 2022