Fecondazione eterologa, la Sardegna punta al ticket più basso

In Giunta la delibera per recepire le linee guida nazionali approvate in accordo con le altre Regioni

Per la fecondazione eterologa la Sardegna punta a garantire il ticket più basso all’interno della forbice fissata oggi dalle Regioni che va dai 400 ai 600 euro. È la posizione dell’Assessorato della Sanità che porterà in Giunta una delibera con cui recepire le linee guida nazionali approvate in accordo con le altre Regioni, in attesa della legge parlamentare.

L’eterologa sarà inserita all’interno dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza per le donne in età fertile. Nella nostra regione la fecondazione eterologa si può già effettuare nei reparti di Ginecologia dell’Ospedale Microcitemico e nelle Cliniche universitarie di Cagliari e di Sassari. Le richieste di fecondazione eterologa nell’Isola sono più alte rispetto alle altre regioni perché l’età delle coppie è più elevata e le condizioni economiche e sociali più disagiate impediscono di rivolgersi all’estero. Sono un centinaio le coppie che ogni anno si recano fuori dalla Sardegna per questo motivo.

Al momento le Regioni sono in attesa delle nuove linee guida ministeriali sulla procreazione medicalmente assistita, che per legge devono essere aggiornate ogni 3 anni e invece sono ferme al 2008. L’accordo tra tecnici e funzionari regionali sulle nuove norme siglato il 4 settembre scorso – la Sardegna al tavolo tecnico è rappresentata dal dottor Giovanni Monni, primario di Ginecologia al Microcitemico – era necessario dopo la sentenza del 9 aprile della Corte Costituzionale che ha tolto il divieto di ricorrere a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nel caso di infertilità assoluta.

26 Settembre 2014