Eurallumina, Serra (AFI): «Isola venduta per pochi spiccioli in cambio di inquinamento e morte»

«Le recenti manifestazioni in favore di una nuova caldaia a carbone da parte degli operai Eurallumina sono la dimostrazione dell’egoismo sfrenato dettato dalla disperazione di chi, per un posto di lavoro, è pronto a svendere la propria Isola inquinando il territorio a discapito delle generazioni future». Così Pietro Serra, presidente nazionale di Alternativa Futura per l’Italia.

«Se da una parte è riprovevole l’estremismo ambientalista ­ prosegue ­, dall’altra è innegabile l’atteggiamento di sottomissione dei sardi nei confronti di chiunque venga a vendere morte mascherata da lavoro. Ad esempio, di recente, la Svezia ha raggiunto l’80 % di approvvigionamento energetico con le rinnovabili, mentre noi puntiamo ancora al carbone. Perché?».

«Appare piuttosto evidente che vi sia del lucro nello sfascio ­ incalza ancora il leader dell’AFI ­, in particolare dai sindacati che anziché tutelare i lavoratori fanno cassa dagli stessi, incuranti dell’impatto ambientale che può produrre, come dimostrato da alcuni studi, con malattie e morte».

«Non meno inaccettabile ­ – conclude ­ Serra – è l’incapacità di comprendere quante potenzialità abbia la Sardegna. E gli operai che sfilano per elemosinare poco più di 1.000 € al mese, sono la dimostrazione di un sistema di sudditanza mentale e politica che regna nella regione. Così come incute tristezza che la maggior parte di loro sia composta da padri di famiglia. L’esempio che tali genitori stan dando ai propri figli è quello di persone interessate unicamente al proprio tornaconto personale, prive di uno sguardo lungimirante, proiettato sul futuro; quel futuro che rappresenterà il presente per i loro figli».