Elezioni, Alghero tra i due fuochi. Ballottaggio imprevedibile

Alghero premia Mario Bruno e le sue liste. Ma il centro destra con Maria Grazia Salaris è vicinissimo. Cosa succederà al ballottaggio?

Alghero dopo 6 mesi di commissariamento, due giunte sfiduciate, cerca di uscrie fuori da un empasse politico-amministrativa senza precedenti. Una città ferma, congelata sotto ogni aspetto, che non riesce a crescere, a progettare, a trovare coesione di forze e di intenti e che arriva a questa tornata elettorale con le idee poco chiare. Innanzitutto i risultati: 33,72 % per la coalizione di Mario Bruno, il più votato, segue Maria Grazia Salaris candidata per il centro destra con il 29,64%. A seguire con il 14,86% il candidato del Partito Democratico Enrico Daga,e dietro di lui il grillino Graziano Porcu con il 13,39%. Fanalino di coda con Fiorella Tilloca con il 4,06% superata da Stefano Lubrano sul finale con il 4,33%. Una città che nonostante le lamentele, gli allarmismi, le grandi parole non è riuscita a dare un idea chiara di ciò che vuole o del governo che vuole. E adesso, si arriva al ballottaggio l’8 giugno, con un’ incognita enorme che pesa sulle teste degli algheresi. Cosa succederà? La chiave di lettura a questo punto ce la può dare solamente Enrico Daga con i suoi 3571 voti. Enrico Daga sceglierà di rispettare un’ alleanza di partito con l’altra parte del pd che si è staccata e quindi con Mario Bruno, oppure tenterà un aggancio già sperimentato con le politiche e quindi con Forza Italia?

“In questo momento siamo ripartiti perchè una fetta importante di algheresi, nonostante abbiamo avuto il coraggio di camminare da soli, ci ha premiato e ci ha mandato un messaggio molto forte. Il Pd c’è, e faremo scelte non in termini di voti ma in base alle esigenze delle persone. Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista pensa alle prossime generazioni, diceva Alcide De Gasperi. Noi daremo appoggio al futuro sindaco che dimosterà partecipazione ai nostri obbiettivi e al nostro programma”. Questo il pensiero di Enrico Daga che sa bene di poter cambiare le sorti della città appoggiando l’una o l’altro schieramento. Osservando da spettatori, ci viene difficile pensare che Enrico Daga possa dare il suo contributo Mario Bruno, non fosse per altro che dopo la spaccatura del pd, ci sono state ripercussioni sui rapporti interni. E sopratutto le logiche di partito non saranno esenti da influenze provinciali e regionali. Ricordate la presunta espulsione poi di fatto non avvenuta di Mario Bruno dal pd ad opera del segretario Mario Salis? E la raccolta firme che comunque decretava Bruno l’unico del pd a correre per la candidatura a sindaco? Tutti questi risvolti quanto peseranno nelle scelte effettive dell’assessore provinciale ed ex consigliere comunale Daga? Mancano pochi giorni all’election day e l’unico augurio che si può fare alla città è che chiunque occupi la poltrona di sindaco, non perda tempo e si metta immediatamente al lavoro.

Redazione, 27 Maggio 2014