EGO International: l’export sardo oggi e domani

Vendere all’estero i prodotti Made in Italy si conferma una pratica virtuosa e remunerativa: numerose sono le opinioni e recensioni che riportano dati confortanti, con numeri che segnalano uno scorso anno in crescita rispetto al precedente. Dati confermati dagli esperti di egointernational.it, portale web dell’azienda di consulenza EGO International, sempre attenta a fornire autorevoli opinioni sulla vendita all’estero dei nostri prodotti. Anche i primi segnali relativi all’anno in corso, nonostante il periodo non facilissimo a livello globale, sembrano relativamente incoraggianti.

Le stesse notizie riguardano la nostra isola: l’internazionalizzazione dei prodotti della Sardegna si dimostra sempre più un aspetto importante per le nostre aziende. Diverse recensioni ci parlano della scelta virtuosa di tante piccole e medie imprese sempre più capaci di vendere i loro prodotti all’estero. Lo segnala anche EGOInternational, che ci informa di come l’export delle isole maggiori lo scorso anno abbia fatto segnare un incremento del 12%.

L’export sardo: qualche numero

Uno studio di Confartigianato basato su una recensione Istat ha preso in analisi le esportazioni dei prodotti sardi nei primi nove mesi dello scorso anno, confrontandole con lo stesso periodo dell’anno precedente. Risulta un giro d’affari di oltre 280 milioni di euro e una crescita di quasi il 12%, superata in percentuale solo da due regioni, la Toscana e il Molise.

Queste ottime premesse, anzitutto, rafforzano opinioni espresse dal blog di EGO International sulla capacità di penetrazione nei mercati esteri dei prodotti in grado di esaltare la particolarità di un territorio e delle sue tradizioni culturali. Preponderante il settore agroalimentare sardo, grazie alla presenza di numerosi DOP e alla grande personalità dei sapori nostrani: si pensi ad esempio al comparto caseario, indicato da EGO International come uno dei più redditizi a livello nazionale. Recensioni di questi ultimi mesi segnalano inoltre una crescita della vendita all’estero dei prodotti di medie, piccole e anche microimprese, segno che spesso l’attenzione meticolosa alla qualità, e a una produttività di impronta artigianale, può suscitare maggior interesse nei buyers di altri paesi.

Il futuro delle esportazioni Made in Sardegna

L’opinione è che per rafforzare e ampliare il raggio dell’export sardo nei prossimi anni occorrono diversi strumenti. Uno è certamente l’iniziativa dei singoli imprenditori: e su questo versante pare davvero che fantasia e intraprendenza non manchino, come confermano diverse recensioni e come si può leggere anche su un recente articolo pubblicato da SardegnaImpresa. Tuttavia l’opinione, confermata dagli esperti di EGOInternational, è che per penetrare in modo profondo e sistematico nuovi segmenti di mercato internazionale occorra affidarsi a professionisti in grado di studiare i trend di vendita, le caratteristiche dei buyers locali e la legislazione di riferimento sull’import, oltre che di proporre un piano di digitalizzazione capace di incontrare il gusto e le abitudini di acquisto locali. Il futuro prossimo della vendita all’estero dei prodotti sardi dovrà quindi passare per due strade in un certo senso opposte: la salvaguardia della nostra tipicità e l’apertura a figure di esperti capaci di conoscere e penetrare il nuovo mercato globale.

14 Luglio 2020