È il momento delle responsabilità!

Non ci si illuda che possano essere repentinamente risolti i problemi della nostra Città soltanto con lo scioglimento del Consiglio Comunale: una nuova Assemblea civica, con gli stessi soggetti (sebbene eventualmente anche collocati differentemente), patirà le stesse problematiche e contraddizioni oggi molto pronunciate a causa di una diffusa visione individualistica – quando non anche narcisistica – dell’impegno politico.

I diverbi – soprattutto se resi pubblici in modo nemmeno tanto elegante – intorbidiscono l’immagine delle istituzioni, nocciono ai soggetti direttamente in causa e creano, della politica, la parvenza del pollaio. Questa delicata fase politico-amministrativa che la nostra Città attraversa, può invece essere tramutata in una incredibile risorsa per l’intera comunità locale se la coalizione di maggioranza vorrà avviare – senza alcuna preclusione anche nei confronti delle opposizioni – una nuova stagione di leale ed intenso dialogo, specie sui temi strategici, coinvolgendo anche altri attori istituzionali presenti nel territorio.

Una apertura del genere sarebbe la vera novità, nel panorama politico cittadino, che potrà aiutare al superamento della attuale depressione economica, culturale e sociale in cui ci si trova. È il momento delle responsabilità! Un noto pedagogo spagnolo del secolo appena trascorso diceva che in una riunione di Italiani, parlano tutti e nessuno ascolta; mentre in una di Tedeschi, parla uno e gli altri ascoltano. L’approccio dei Tedeschi è nel segno della reciproca responsabilità, mentre quello degli Italiani è verso la superficialità.

Chi occupa cariche di responsabilità nelle istituzioni non può permettersi comportamenti superficiali. È in gioco la scelta fondamentale per il Bene comune nella sua accezione più profonda. La gente si attende di vedere, dalla Classe politica eletta, atteggiamenti improntati al dialogo ad ogni costo soprattutto nella fase di trattazione di problematiche come il Piano Urbanistico Comunale, la interazione delle politiche di sviluppo con i Comuni limitrofi ad iniziare da un efficiente viabilità, le scelte strategiche nella economia del turismo e delle aziende di Surigheddu e Mamuntanas, il ruolo del porto e dell’aeroporto nel territorio, ecc..

È necessario pertanto che le forze politiche, ad iniziare da quelle di maggioranza, smettano di crogiolarsi sterilmente al proprio interno ed abbiano invece il coraggio di aprirsi dialetticamente verso le entità diverse dalle loro. Un passo che è nel dovere istituzionale già del Consigliere Comunale.

Il Sindaco e la Giunta possono sin da subito attivare la Consulta per la elaborazione del Piano Urbanistico Comunale ed acquisire in piena trasparenza, dai diversi organismi associativi ed istituzionali presenti in Città, gli elementi più importanti che dovranno caratterizzare il nuovo PUC secondo le esigenze della popolazione. Sarebbe, questo provvedimento, già in sé assolutamente innovativo nel panorama politico cittadino poiché fino ad oggi i documenti relativi al PUC hanno visto la luce originando da proposte elitarie che miravano ad essere imposte alla pluralità dei soggetti singoli ed organizzati.

Vale sempre infatti quanto aveva dichiarato Alexander Dubcek secondo cui “La democrazia non è soltanto la possibilità e il diritto di esprimere la propria opinione, ma è anche la garanzia che tale opinione venga presa in considerazione da parte del potere, la possibilità per ciascuno di avere parte reale nelle decisioni”.

30 Settembre 2013