Dov’è finita la svolta politica?

Leggo sui giornali delle convulsioni che agitano la vita politica algherese. Niente di nuovo sotto il sole, si dirà, ad Alghero è sempre stato così, fin dai lontani tempi della così detta prima repubblica! Da sempre, infatti, i famelici appetiti hanno spinto qualcuno a servirsi della appartenenza a questo o quel partito, a questa o quella corrente, a questo o quel gruppuscolo per ottenere qualche posizione di potere personale nell’ambito della amministrazione cittadina . Questa è la partitocrazia, ragazzi!!! Quella partitocrazia che uccide la democrazia, facendone soffrire l’agonia a questo nostro popolo! Non dubito affatto che amministrare un comune come Alghero sia cosa molto difficile, tanto più se teniamo presente il “patto di stabilità” ed i tagli alla spesa pubblica. Comunque da questa amministrazione ci si aspettava qual cosa di diverso e di meglio. Essa , infatti, considerati i volti giovani, puliti e nuovi degli eletti, sembrava che dovesse dare una svolta positiva alla politica algherese. Questa speranza, agli occhi di molti cittadini, si sta, invece, cancellando nella rissa che vede contrapposti diversi gruppetti, all’interno degli stessi partiti, oltre che tra i partiti “coalizzati”. Le stesse richieste di “rimpasto”, o “rivisitazione” che dir si voglia, sono attribuite alla intenzione di attribuire gli incarichi tra i “rimpastabili” non in virtù dei loro meriti e delle loro conclamate capacità e competenze, ma in funzione della loro appartenenza a questa o quella corrente. Si vede, cioè, una volontà di pedissequa applicazione del vecchio “Manuale Cencelli”.

La gente, alla quale poco importano le beghe intestine ai partiti e la spartizione personale del potere, si chiede, invece, cosa si è fatto per avviare a soluzione alcuni importanti problemi cittadini. Generalmente non ci si aspetta che quei problemi siano risolti di colpo, con un tocco di bacchetta magica, ma che sia tracciata una linea di azione e che vengano posti in essere gli atti per avviarne la soluzione. La gente, per esempio, si chiede con insistenza: cosa si aspetta a mettere mano al famoso P.U.C? Perché non viene considerato interesse prioritario, per una cittadina costiera e turistica, la predisposizione di un Piano degli Arenili, o delle coste, o come diavolo lo volete chiamare? Cosa intende fare questa amministrazione comunale per far funzionare al meglio il porto turistico, per il quale, fra l’altro, sono stati spesi, nel corso degli anni, fior di miliardi pubblici? Cosa si è fatto, e ci osa si intende fare, per sistemare la triste faccenda del depuratore fognario e del conseguente problema della “marea gialla”? Come si muove il Comune per affrontare la questione della posidonia ? si sta facendo qualcosa per avviare un “piano per i servizi turistici”, visto che in questo settore sembra che la città sia ferma agli anni ’60? Quali iniziative si intendono adottare per rendere questa città più pulita, vivibile per i cittadini e presentabile ai turisti? A proposito, cari lettori, vi sembra che costituisca un bel biglietto da visita, degno di una città civile, quella specie di latrina-pattumiera, in cui sono state ridotte le scale e l’ascensore di accesso pedonale al parcheggio sotterraneo della piazza dei mercati? Se non si è in grado di rimediare neppure a quello sconcio, pensate che si possa sperare che siano risolti problemi ben più seri e impegnativi?

25 Luglio 2013