Divieto di balneazione ma acque pulite. Colpo basso per Alghero

Come sempre ci si accorge di porre rimedio ad un provvedimento quando è troppo tardi. Il decreto legislativo regionale che ha cambiato le regole di classificazione della balneabilità dei tratti costieri, prevede un controllo quadriennale per assicurare la balneazione in totale sicurezza. Per cui, nel caso specifico, a quattro anni dall’attuazione del decreto, scopriamo che oggi non si può fare il bagno nel tratto di mare compreso, per interderci, dal distributore di benzina fino al primo bar che troviamo sulla via lido.

Chiaro è che il tratto di divieto è segnalato da cartelli appositi. Dunque l’acqua è pulita, ma il divieto impedisce di entrarvi. L’assurdità del provvedimento è un’altra beffa della burocrazia poichè a rigor di logica, con un altro controllo prima della stagionalità, si poteva verificare lo stato di salute delle acque e non creare tutti i disagi che invece nascono con un provvedimento di questo tipo. Senza contare che sempre a rigor di logica, non parliamo dunque da esperti ( avremo modo di sentire anche la loro opinione) se gli esami delle acque venissero effettuati per coincidenza di fatti, nei giorni in cui, convergono a mare, come a volte è successo, reflui fognari che in un paio di giorni spariscono senza danneggiare le acque, (ricordiamo che il canalone, costruito dove prima c’era il rigagnolo che defliva a mare con residui fognari di San Giuliano e gli scarichi delle campagne) è normale che le analisi battereologiche segnalino livelli di inquinabilità non consentiti per legge.

Ricordiamo ad esempio l’anno scorso in piena estate è scoppiata una condotta fognaria in Via Sardegna e le condutture che risalgono probabilmente agli anni della guerra, hanno trasportato i reflui sino al mare, in pieno Lido San Giovanni, rendendo l’acqua impraticabile e costringendo l’amministrazione ad apporre un divieto di balnazione temporaneo. Dunque, il risultato è che per una serie di concause e per provvedimenti legislativi regionali, a parere di molti poco elastici ,oggi il Sindaco di Alghero è stato costretto a dover applicare il provvedimento senza alcuna possibilità di deroga. E’ necessario intervenire immediatamente però per consentire un passo indietro e scongiurare un’altra mazzata alla stagione turistica alle porte. Si spera, e lo diciamo ora per la prossima stagione che vengano adottati sistemi di monitoraggio non annuali ma trimestrali che tengano conto dell’effettiva condizione delle acque, nel pieno rispetto della salute umana ma anche delle reali esigenze del territorio.

21 Maggio 2013