Disoccupati in famiglia, record sardo

Dal report di Confindustria: nell’isola ben 24 nuclei su cento hanno a carico almeno una persona senza lavoro, elevato il tasso di giovani che non studiano e non hanno un’occupazione

C’è una questione sociale in Sardegna che il Report della Confindustria mette bene in luce: i giovani sardi emigrano, la popolazione invecchia ed esplode la questione delle zone interne sempre più spopolate. L’analisi della Confindustria, realizzata in collaborazione con la Srm di Massimo De Andreis, non lascia dubbi: l’età media andrà progressivamente aumentando e il progressivo indice di invecchiamento accrescerà la necessità di un welfare adeguato alle nuove esigenze.

Il saldo emigratorio, ovvero la differenza tra chi prende la residenza e chi la cancella, continua a essere negativo. D’altra parte la Sardegna è in testa alla graduatoria più brutta, quella delle famiglie con almeno un componente che ha perso il posto di lavoro tra il 2013 e il 2014: si tratta di 24 famiglie su 100. La classifica vede nelle prime piazze tutte le regioni meridionali; dopo i sardi ci sono i calabresi (23,3 famiglie su 100), pugliesi (22,2), siciliani (21), campani (20,9).

C’è una questione sarda nella condizione giovanile visto che l’isola ha da tempo il record di giovani che non studiano e non lavorano. Ma la realtà è che i livelli di istruzione non sono comunque elevati. Al programma Garanzia giovani, rivolto a tutti coloro che non lavorano e non studiano, hanno aderito 21.203 sardi. In testa alle regioni scelte per l’adesione, in realtà ci sono Campania e Sicilia (con 46 mila e 44 mila adesioni) e poi Lazio (21.794 iscritti) a un soffio dal numero della Sardegna.

La realtà è che cala anche il numero medio degli occupati e si tratta, in questo caso, di un lungo trend. Tra il 1995 e il 2002 l’andamento dell’occupazione nel Mezzogiorno era rimasto simile a quello registrato allora nel resto del Paese ma a partire dal 2003, si è verificato un divario crescente rispetto alle dinamiche del lavoro nel Centro Nord.

Sempre per quanto riguarda l’istruzione, la quota di laureati in discipline scientifiche resta piuttosto bassa anche se in crescita: in Sardegna si è passati da una quota di laureati in materie scientifiche del 4,9 per mille abitanti del 2001 a quota 8,9 dell’anno passato. Risultati inferiori rispetto alla Calabria, (11 laureati in materia scientifiche ogni mille abitanti), l’Abruzzo e la Campania, (10,7 ogni 1.000 abitanti).

18 Gennaio 2015