Dinapoli Maria Verdina parla per i pazienti diabetici di Alghero

Dopo circa quattro mesi di notevoli disagi dovuti all’inspiegabile e incomprensibile revoca dell’incarico alla dott.ssa che avrebbe dovuto prestare servizio presso la diabetologia di Alghero fino al 31 maggio 2013, in sostituzione del medico andato in pensione, facendo, di fatto, scadere anticipatamente il contratto con la professionista il 31.12.2012, ancora una volta chiediamo, a gran voce, che si ponga rimedio a questa situazione, pensando soprattutto all’interesse della salute dei pazienti. Mesi d’inutile attesa con la speranza che la stessa ASL di Sassari ponesse riparo al disservizio da lei stessa creato; con questa lettera, oggi, vogliamo manifestare la nostra amarezza e la nostra indignazione per non essere stati degnati della pur minima considerazione. Ci chiediamo: è giusto che una struttura che funzionava dando un servizio decoroso ai pazienti debba venire “massacrata” senza nessun rispetto né dei pazienti né tanto meno della professionalità degli operatori? Se la decisione delle Autorità Regionali e dell’ASL. N.1 di Sassari è quella  di smantellare il servizio, bisogna comunque che se ne assumano pubblicamente la responsabilità, anziché fare inutili promesse o comunicati nei quali si dice che “presto tutto sarà risolto”, guarda caso le stesse promesse fatte due anni fa. Per chi volesse verificare, basta leggere quanto dichiarato dal Direttore Generale dell’ASL di Sassari al quotidiano La Nuova Sardegna il 7 aprile 2011, il quale prometteva che il problema della Diabetologia di Alghero sarebbe stato risolto, al più presto, definitivamente.

Dopo due anni siamo allo stesso punto. E poi si parla di voler “umanizzare” i Servizi Ospedalieri; ma cosa s’intende per umanizzazione? E’ forse lasciare un solo medico e due infermiere per duemila pazienti, o forse far aspettare pazienti anziani, bambini ore ed ore in attesa di essere visitati, o veder protratte le visite per lungo tempo? Oppure è, ancora, dire ai pazienti con crisi ipoglicemiche a rischio coma che la Regione Sardegna, con delibera N. 7/11 del 5 febbraio 2013, ha disposto che non si possono fare assunzioni a tempo determinato per la sostituzione di personale medico ed infermieristico, perché si deve contenere la spesa Sanitaria?
Anche se diverse ASL continuano ad assumere personale, medico e paramedico, a tempo determinato, compresa, guarda caso, la stessa ASL che ha bloccato l’aspettativa al medico che doveva rientrare in servizio presso l’unità di Diabetologia di Alghero.

Dobbiamo forse pensare che in certi casi si chiude un occhio e in altri casi si chiudono entrambi? La Regione Sardegna spera forse di porre rimedio alla voragine economica in ambito Sanitario, tirando fuori la sentenza della Corte Costituzionale del 23.5.2012, n. 139. D.L. n. 78/2010, sentenza, poi, che escludeva da tale provvedimento gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, creando innumerevoli disservizi nel campo dell’assistenza sanitaria, quando le economie di spesa si possono fare senza toccare i servizi alla persona? Chi è stato nominato – ci auguriamo che ciò non sia avvenuto per l’appartenenza politica – a dirigere un’Azienda di vitale importanza come quella della Sanità, e non si trova nelle condizioni di poter erogare i servizi dovuti a causa delle negligenze politiche, è opportuno che faccia prevalere il buon senso e rassegni le proprie dimissioni.

Siamo sempre più convinti che difendere la Sanità sia un dovere delle Istituzioni, e a nulla serva il silenzio o l’indifferenza, dietro i quali in troppi si rifugiano, poiché i problemi vanno affrontati e risolti sopratutto quando per questo ci si è proposti e si viene lautamente retribuiti. Inviamo la Segnalazione-Esposto al Sig. Procuratore della Repubblica di Sassari per verificare se tale comportamento non sia lesivo dei diritti fondamentali della persona affetta da una patologia cronica come il diabete.

2 Aprile 2013