«Difendiamo il patrimonio storico dell’informazione regionale»

Il sindaco di Sassari Nicola Sanna esprime preoccupazione per le notizie su possibili scenari incerti che si aprono sul futuro del giornale sassarese La Nuova Sardegna.

Il sindaco di Sassari Nicola Sanna esprime preoccupazione per le notizie su possibili scenari incerti che si aprono sul futuro del giornale sassarese La Nuova Sardegna. «L’autonomia e l’indipendenza del quotidiano La Nuova Sardegna non può essere messa in discussione e, di fronte a una prospettiva che appare affacciarsi sul cambio della proprietà e dell’editore, occorre vigilare perché un eventuale cambio garantisca la continuità e impedisca la concentrazione dell’informazione isolana».

C’è preoccupazione nelle parole del sindaco di Sassari Nicola Sanna per le notizie diffuse oggi sul quotidiano sassarese attraverso la nota stampa del comitato di redazione della testata con sede a Predda Niedda. «Notizie che parlano di scenari incerti per il futuro del “nostro” giornale – riprende il primo cittadino – quindi anche per gli stessi giornalisti e dipendenti della testata. Mi piace definirlo “nostro” perché è parte della storia della nostra città. Un giornale con 125 anni: nato il 9 agosto 1891, fondato da un gruppo di intellettuali e politici democratico-progressisti, tra cui Enrico Berlinguer e Pietro Satta Branca.

«La Nuova Sardegna – prosegue Nicola Sanna – è entrata nelle nostre case, nei nostri uffici, nei nostri luoghi di ritrovo ed è diventata lo strumento principale dell’informazione, grazie alla sua autorevolezza. Apprezzata e letta anche per la sua “forte caratterizzazione identitaria”, nella quale si riconoscono tanti sassaresi e tanti sardi».

«È innegabile – afferma ancora – che nel tempo, come scrive lo stesso Cdr, il quotidiano sia divenuto “patrimonio storico del sistema d’informazione di una regione autonoma speciale”. Un patrimonio che non può, né deve essere dissipato. Pertanto – conclude il primo cittadino – è utile e necessario che le forze dell’economia isolana e i gruppi editoriali interessati garantiscano il mantenimento della pluralità degli organi di informazione regionale».

 

17 Settembre 2016