Cos’è la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali

Molte persone in tutto il mondo ogni giorno hanno perso e ancora continuano a perdere la vita, la casa o l’accesso a strutture essenziali, come gli ospedali, a causa di disastri naturali come terremoti, siccità, tsunami, forti inondazioni, uragani o cicloni. Alcuni di questi disastri sono la causa di danni economici da cui alcuni Paesi non sono più in grado di sollevarsi, essendo oppressi dalla conseguente mancanza di servizi essenziali per la popolazione. 

L’Organizzazione delle Nazioni Unite riconosce che l’istruzione, la formazione e gli scambi di informazioni sono modi efficaci per aiutare le persone ad essere più consapevoli degli eventi ed edotte sulle conseguenze, per resistere ai disastri naturali.

Così il 22 dicembre 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il secondo mercoledì di ottobre come Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali. Questo evento doveva essere osservato ogni anno durante il Decennio internazionale per la riduzione dei disastri naturali, 1990-1999. Il 20 dicembre 2001, l’Assemblea ha deciso di mantenere l’osservanza per promuovere una cultura globale di riduzione dei disastri naturali, compresa la prevenzione, mitigazione e preparazione alle catastrofi. 

La Giornata Internazionale delle Nazioni Unite (ONU) per la Riduzione dei Disastri Naturali si tiene ogni anno il secondo mercoledì di ottobre per aumentare il profilo della riduzione del rischio di catastrofi. Incoraggia inoltre le persone e i governi a partecipare alla costruzione di comunità e nazioni più resilienti. Non una celebrazione, ma l’occasione per mettere in campo una campagna di sensibilizzazione e di educazione.

Le attività messe in campo per la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali di solito sono l’occasione per il lancio di campagne mediatiche tematiche, indirizzate ai Governi e alle comunità, attraverso vari eventi come concorsi di disegno, teatro, saggi o fotografia che si concentrano sulla sensibilizzazione delle persone alla riduzione dei disastri naturali e sull’aumento della loro preparazione per tali situazioni. Altre attività includono: piantagione di alberi in comunità; convegni, fiere e seminari.

Ora più che mai è evidente l’influenza del cambiamento sull’aumento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni meteorologici catastrofici, che infieriscono in maniera devastante soprattutto sulle aree più povere. I pesanti effetti del surriscaldamento globale sta portando anche in Italia un aumento costante dell’acquisto del condizionatore portatile per attenuare la calura anche fuori dall’abitazione principale, ventilatori sempre più grandi e sofisticati, nonché delle protezioni degli insetti molesti che ben si adattano a questa nuova tropicalizzazione.

Secondo le analisi del NatCatSERVICE di Munich Re tra il 1980 e il 2014 sono

morte nel mondo circa 850.000 persone a causa di catastrofi naturali di origine

metereologica. Il 62% delle vittime disponeva di un reddito inferiore a 3 Dollari al giorno,

rientrando così nelle fasce più povere della popolazione mondiale. Aspetti su cui è pronto a concentrarsi anche il Governo italiano, come descritto questa estate con il piano di rilancio.

Il Sendai Framework ha come obiettivo la riduzione della mortalità entro il 2030

nei paesi colpiti da disastri naturali. L’obiettivo fissato è quello di abbassare la

media di 100.000 decessi nel periodo 2020-2030 rispetto al 2005-2015.

Foto: WikiImages / Pixabay

11 Settembre 2020