Comitato infermieri precari e disoccupati: pronti a tutto
Sanità: Comitato Infermieri Precari e disoccupati della provincia di Sassari: Pronti ad Azioni eclatanti per avere il concorso. Lo scandalo è esploso. La denuncia in una nota scritta che vi riportiamo per intero
E’ giusto precisare che l’ultimo concorso e’ stato bandito nel 2009 dalla ASL di Sassari, 5 anni fa’, nel frattempo la situazione del personale infermieristico è diventata traumatica, con personale ridotto davvero all’osso che non riesce nemmeno ad andare in ferie, e che difficilmente nei mesi estivi riuscirà a garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza), il tutto a discapito degli utenti e della popolazione; di contro, schiere immense di infermieri non riescono nemmeno a entrare nel mondo del lavoro e fare esperienza, dato che l’ultima selezione a tempo determinato risale a due anni fa’ ed è quindi obsoleta. In queste ore si sono susseguite numerose riunioni tra i circa 200 infermieri precari e disoccupati della provincia di Sassari per costituire il “ Comitato Infermieri Precari e Disoccupati della provincia di Sassari” che si propone di ottenere al più presto una selezione ASL a tempo determinato e un concorso a tempo indeterminato nelle aziende ASL e AOU della città.
A scatenare la reazione del comitato è stata la constatazione che numerose Aziende Sanitarie della regione hanno bandito concorsi mentre dalle aziende cittadine, che presentano una carenza organica di circa 253 infermieri, non sembrano arrivare segnali in tal senso. Le Aziende Sanitarie Sassaresi sembrano non rendersi conto della disastrosa carenza tra l’organico infermieristico cittadino e dell’inutilità di continuare a tappare le falle con i precari, tanto più se si considera che gli infermieri a tempo determinato che raggiungono un pò di esperienza, e di conseguenza punteggio, stanno progressivamente migrando verso le altre ASL regionali che regolarmente procedono a bandire concorsi.
Attualmente la carenza infermieristica crea un grave disagio nell’assistenza ai cittadini, e alla ASL si continua a sopperire a tale carenza con lo straordinario, facendo saltare i riposi al personale o con il modello delle “coperta corta”, spostando cioè gli infermieri nei reparti meno coperti e al contempo indebolendo quelli di provenienza e tutto ciò non può che ricadere sulla qualità assistenziale andando a discapito di tutti gli utenti della provincia. Siamo pronti a denunciare la cosa con azioni eclatanti anche per tutelare la qualità dell’assistenza ai cittadini, non è infatti possibile che in un reparto cambino due o tre membri dell’organico ogni mese, costringendo gli infermieri più anziani di servizio ad affiancare continuamente i nuovi membri dell’equipe e disorientando i precari che si ritrovano impossibilitati ad assicurare una adeguata assistenza letteralmente sballotati da una tipologia di pazienti all’altra.