Coldiretti, indennità compensativa: a rischio 40mln

L’indennità compensativa è un pilastro fondamentale dell’economia agricola Sarda, poiché sostiene gli imprenditori agricoli che operano in territori che l’Unione Europea stessa ha classificato come svantaggiati e, quindi, a rischio d’abbandono. L’associazione Coldiretti Sardegna si appella alla Regione: senza il PSR sarebbero a rischio gli aiuti per gli imprenditori agricoli che operano in territori svantaggiati.

Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna, fa il punto della situazione: “Il dado ormai è tratto, se la Regione non completerà la redazione del nuovo PSR 2014-2020, importanti misure per il nostro tessuto produttivo quali, ad esempio, l’Indennità Compensative non potranno essere liquidate”. “In questo senso – prosegue Luca Saba, Direttore della Coldiretti Sardegna, – i tempi sono davvero stretti: il percorso di approvazione del nuovo PSR è estremamente laborioso e, senza un importante cambio di passo, rischiamo di iniziare il 2014 da un lato senza le opportunità offerte dal nuovo strumento programmatico, dall’altro nell’impossibilità di finanziare misure nodali anche per tamponare la carenza di liquidità che ormai affligge le nostre imprese”.

“Oggi a beneficiare dell’aiuto sono circa 12.000 aziende – evidenzia Cualbu – che con dedizione continuano a coltivare, presidiandole, aree che altrimenti sarebbero lasciate a loro stesse, con le prevedibili conseguenze sotto il profilo del governo del territorio. Pensare alla possibilità che le nostre aziende debbano farne a meno nel 2014 è decisamente preoccupante”. “La misura infatti – chiarisce Saba – ha un significato più ampio: i bilanci delle nostre aziende sono sempre più in rosso, e la mancanza dell’aiuto comunitario rischia di decretare l’estinzione di numerose realtà imprenditoriali. Senza tempestivi interventi correttivi gli scenari futuri sono facilmente intuibili: in una congiuntura cosi critica, l’assenza del premio comunitario darà il via all’inesorabile desertificazione produttiva di vaste aree rurali, con conseguenze disastrose sul fragile equilibrio su cui si fonda l’economia di molti territori della nostra Isola”.

“L’unica strada percorribile – spiega Saba – è il rapido avvio del percorso di programmazione e di negoziazione che porti alla definizione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Non è possibile pensare ad un 2014 senza Indennità Compensativa e, soprattutto, senza uno strumento che consenta una spesa dei fondi comunitari funzionale ad un nuovo e rivoluzionario Piano di Rinascita per la nostra Isola”. “Un piano – prosegue Cualbu – che non può che avere come elemento centrale l’agricoltura, in un’ottica di interconnessione con turismo ed artigianato. Con un preciso obiettivo: arrivare ad una ‘new economy’ incentrata sull’enorme ricchezza paesaggistica del territorio Sardo, e sulle sue peculiarità in termini di produzioni agricole, agroalimentari ed artigianali. Un piano del quale la PAC può e deve rappresentare uno dei principali strumenti attuativi”.
“Per questo – concludono Cualbu e Saba – chiediamo all’Assessore Cherchi di dar seguito agli impegni presi durante il Convegno promosso da Coldiretti lo scorso 20 febbraio: la convocazione tempestiva di un tavolo di lavoro che coinvolga Università, Associazioni di Categoria, Comuni, Pubblica Amministrazione e Politica Regionale. Un tavolo che tracci una strategia per la difesa delle prerogative della nostra Isola rispetto alle decisioni che saranno prese in Conferenza Stato Regioni, sotto il profilo del I e del II pilastro: la Sardegna deve giocare da protagonista una delle opportunità nodali per la propria rinascita”.

12 Marzo 2013