Chimica verde, Tedde: «Dal sonno profondo al sonnambulismo non è un grande passo avanti»
Il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale commenta la posizione assunta dal presidente Pigliaru al tavolo per la chimica tenutosi ieri a Roma. «Per un anno e mezzo sono rimasti fermi e rischiano di mandare in malora un piano avveniristico per il Nord Sardegna. Ora il presidente della Regione si permette di andare ad un vertice così importante senza un fascicolo aggiornato»

«Dal sonno profondo al sonnambulismo non è un grande passo avanti». Così Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia, commenta la posizione assunta dal presidente Pigliaru al tavolo per la chimica tenutosi ieri a Roma. «Quando esiste un patto, se si vuole essere credibili nel chiedere il rispetto degli impegni, occorre essere in regola con i propri. La Regione ha garantito – incalza l’ex sindaco di Alghero – che avrebbe incentivata la filiera agricola per la produzione della materia prima vegetale, che avrebbe messo in campo azioni per la riduzione dell’uso di materie plastiche in agricoltura e incentivato l’uso di prodotti derivanti dalla chimica verde, creando le condizioni facilitative per l’insediamento a valle di tante aziende per la lavorazione del prodotto e la sua trasformazione in beni d’uso comune».
«Inoltre, – prosegue Tedde – “l’addendum” al protocollo del 2011 impegnava la Regione alla definizione di un progetto integrato per il territorio di Porto Torres che prevedesse ulteriori opportunità di verticalizzazione industriale della chimica verde, strumenti di promozione dello sviluppo locale e di contrasto della crisi delle aree industriali con interventi di incentivazione per la creazione d’impresa, l’auto impiego, la formazione e riqualificazione del personale, le agevolazioni per l’accesso al credito, crediti d’imposta e ogni altro strumento utile per la nascita di nuove imprese e per la ricollocazione degli addetti diretti ed indiretti del sito industriale di Porto Torres».
«Nulla di tutto ciò è accaduto – accusa Tedde – ed anche per questo la Giunta regionale per due anni non ha potuto alzare la voce sulla possibile cancellazione della centrale a biomasse, prevista nel piano originario. Nel Giugno del 2014 – ricorda Tedde-, appena insediata la Giunta, tutto lo stato maggiore del PD, gli assessori ed il ministro Galletti si sono trovati per uno scherzo del destino a tagliare un nastro per l’inaugurazione del primo impianto senza aver fatto niente, grazie solo al lavoro di chi ha lottato per questo progetto negli anni precedenti».
«Per un anno e mezzo sono rimasti fermi e rischiano di mandare in malora un piano avveniristico per il Nord Sardegna e per tutta l’isola ed il presidente della Regione si permette di andare ad un vertice così importante senza un fascicolo aggiornato. Il solito comunicato stampa in cui si ribadisce che la chimica è strategica e che la Giunta dedica la massima attenzione – ha concluso Tedde-, non basta più».