Chiama “terrone” le vicine: condannato per razzismo

“Vorrei che un giorno terroni significasse solo gente innamorata della propria terra”. Sandro Ciotti, storico telecronista sportivo disse questa frase molti anni fa, in occasione dello scudetto del Napoli. Ma quell’auspicio, purtroppo, non si è ancora realizzato. Già, perché nel 2013 ci sono ancora persone condannate per insulti di stampo razzista, come un uomo di 64 anni residente a Besozzo (Varese), che è stato punito dal giudice e costretto a pagare una multa e a un risarcimento danni dopo essere stato riconosciuto colpevole di ingiuria aggravata dalla discriminazione razziale.

Dovrà pagare – come riporta oggi la stampa locale – una sanzione da 400 euro e 2mila euro di risarcimento alle donne insultate, che si erano costituite parte civile.

L’episodio risale al 2005, quando madre e figlia, originarie di Salerno, avevano querelato l’uomo per gli epiteti espressi durante una lite di vicinato. L’intento dell’imputato, aveva accuasto il pm, era quello di classificare le vicine come appartenenti a una razza inferiore. Tesi accolta dal giudice, che ha equiparato l’aggravante alle attenuanti generiche condannando il pensionato a pagare la multa e il risarcimento danni.

Tratto da www.fanpage.it ©

20 Gennaio 2013