Caso marò: la stampa indiana non esclude la pena di morte

Solo ieri la Cnn-Ibn aveva detto che il ministro degli Esteri indiano aveva escluso che il caso di Latorre e Girone rientrasse tra quelli che prevedono la pena capitale, mentre oggi è il quotidiano Hindustan Times a parlare di nuovo di pena di morte per gli italiani.

Continua a regnare l’incertezza sul caso dei due marò italiani trattenuti in India. Solo ieri il ministro degli Esteri indiano Khurshid ha ribadito (e dopo di lui ne ha parlato anche l’inviato del governo italiano De Mistura) che i due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non rischiano la pena di morte. Lo ha detto, ha fatto sapere l’emittente Cnn-Ibn, in seguito a un vertice con il ministro degli Interni (che ha l’ultima parola sul caso dei due marò accusati di omicidio) e con il ministro della Giustizia. Staffan De Mistura, da parte sua, aveva detto che la questione pena di morte è già da tempo totalmente esclusa, sia da dichiarazioni del ministro degli Esteri che da prese di posizione al riguardo nel Parlamento di Delhi. Ma a mischiare di nuovo le carte è oggi la stampa indiana: secondo quanto scrive il quotidiano “Hindustan Times”, la polizia potrebbe ricevere a breve il via libera da parte del ministero dell’interno per presentare un rapporto sulla vicenda dei due marò utilizzando la legge antipirateria.

Verso ok a uso della legge che prevede la pena capitale – Una legge che prevede, appunto, la pena di morte. Il quotidiano indiano cita un responsabile del governo secondo il quale “c’è accordo nell’esecutivo”. Il giornale ricorda l'”assicurazione” che il governo ha fornito all’Italia sul caso di Latorre e Girone ma dice anche di aver appreso che l’autorizzazione alla Nia per incriminare i due fucilieri “ora può arrivare a ogni momento”. La stampa indiana scrive infine che dalle sue indagini la Nia ha rilevato che i marò non lanciarono avvertimenti, non utilizzarono altoparlanti, né spararono in aria prima di colpire i due pescatori a bordo del St.Antony in avvicinamento.

Tratto da www.fanpage.it ©

Susanna Picone, 10 Gennaio 2014