«Cane ucciso a Irgoli, no alla “messa alla prova” dell’imputato»

L'opinione di Eva Bianchi, Presidente Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Sezione di Alghero

Scrivo dopo aver appreso la sconvolgente notizia secondo la quale l’avvocato Careddu, difensore del sig. Piredda, responsabile della morte di Amore, nome dato al cucciolo ucciso da quest’ultimo dopo averlo legato al gancio traino della macchina e trascinato per diversi chilometri, avrebbe chiesto la “messa alla prova” per il suo assistito. Mi oppongo a tale richiesta e inorridisco al solo pensiero che un individuo simile possa svolgere volontariato a contatto con animali che ha dimostrato di non essere in grado nemmeno di rispettare. Per assurdo, se ci penso, sarebbe come far scontare la pena a un pedofilo all’interno di un asilo. Una proposta davvero improponibile! Con la presente voglio comunicare che attraverso i miei legali farò tutto ciò che la legge mi permette per evitare che questa assurda richiesta, nata per evitare che l’allevatore possa finire in carcere, venga accolta. Non ci sarà mai giustizia se ciò accadrà, mentre ci saranno tanti animali vittime della cattiveria umana, soprattuto nella nostra isola dove, purtroppo, i maltrattamenti sugli animali che rimangono impuniti sono molto frequenti. Chiedo al giudice monocratico Daniela Russo di non accogliere questa richiesta e di applicare ciò che prevede il nostro Codice Penale, senza sconti di pena. La “messa alla prova” significherebbe per l’imputato avere la fedina penale pulita, cosa che fa istare male tutti noi ancora scossi dalle tremenda morte di quella povera creatura. Inoltre, non meno importante, rimango senza parole nel leggere che la presidenza nazionale dell’associazione che rappresento nella sezione di Alghero abbia potuto pubblicare un comunicato stampa – (LEGGI) – in cui viene riportata la seguente testimonianza dell’avvocato della Lega del Cane: “Inoltre, vogliamo manifestare un sincero apprezzamento per la sensibilità mostrata dal giudice Russo chiedendo che l’imputato venga messo alla prova in attività di volontariato a difesa degli animali”. Sono profondamente indignata nel leggere tutto questo e mi dissocio completamente da quanto scritto e pubblicato che, a mio avviso, denota molta superficialità. Condivido invece ogni singola parola utilizzata dalla LAV nel comunicato stampa in cui, giustamente, critica e chiede giustizia per Amore e che il responsabile paghi con il massimo della pena prevista dal nostro Codice Penale. Ricordo che fin da subito mi sono attivata per questo caso e ancora ora continuo a seguirlo. Come già detto, prometto di fare tutto ciò che la legge mi permette, attraverso i miei legali, per evitare che la “messa alla prova” dell’imputato (che significherebbe la sospensione della pena per lo stesso) venga accolta dal giudice Daniela Russo.

5 Febbraio 2016