Aritzo, infarto fatale a 46 anni: Guardia Medica chiusa e soccorsi dopo mezz’ora
L'ennesima vittima della sanità a singhiozzo nei centri montani: il 46enne è deceduto in attesa dei soccorsi, con il presidio di continuità assistenziale non operativo.

Una serata tra amici si è trasformata in tragedia ad Aritzo, nel cuore della Barbagia. Un uomo di 46 anni, è deceduto a seguito di un malore improvviso, presumibilmente un infarto fulminante, in circostanze che sollevano ancora una volta il velo sulla precarietà dei servizi sanitari nelle aree interne. La corsa contro il tempo per salvargli la vita è stata vana, segnata dal ritardo nell’arrivo dei soccorsi. La centrale operativa del 118 è stata allertata immediatamente dagli amici dell’uomo che hanno tentato l’impossibile per assisterlo, ma la Guardia Medica locale risultava chiusa poiché non coperta dal turno serale.
L’ambulanza, partita dal centro più vicino di Sorgono, ha impiegato circa trenta minuti per raggiungere Aritzo. Un’attesa esasperante che si è rivelata fatale. Al suo interno, a bordo, c’erano solo infermieri, privi di un medico a supporto. I disperati tentativi di rianimazione effettuati dal personale sanitario non hanno sortito alcun effetto. L’accaduto riporta drammaticamente in primo piano la carenza cronica di personale medico e l’inefficienza della continuità assistenziale nei piccoli comuni montani, dove la distanza dai centri ospedalieri e la difficoltà nel garantire la copertura dei turni da parte dei professionisti stanno diventando un ostacolo insormontabile per la tutela della salute dei residenti.