«Alghero tra le città della Sardegna nelle quali la vita ha i costi più alti»

L'opinione di Mario Salis, segretario cittadino del Partito Democratico

Il continuo aumento delle tasse comunali colloca Alghero tra le città della Sardegna nelle quali la vita ha i costi più alti. La notizia comunicata qualche settimana fa in consiglio comunale di un aumento della tari (tassa per i rifiuti solidi urbani), causata da un aumento, circa 200.000 euro, dei costi per il conferimento dei rifiuti in discarica. Aumento che dipende dalla diminuzione della raccolta differenziata, che si attesta intorno al 30%, include Alghero tra le città meno virtuose. Il regolare salasso subito dai cittadini quasi fosse un ineluttabile volere del destino, sintetizza in realtà la totale assenza di politiche per l’ambiente, l’igiene pubblica, il decoro urbano, la raccolta della spazzatura. Non è un caso che quella che fu definita la priorità assoluta, il nuovo appalto per la nettezza urbana non sia stato ancora definito, ma si proceda con la terza proroga del vecchio contratto.

La debolezza della gestione politica di un settore nevralgico per una città turistica come la nostra, oltre all’aspetto fiscale, determina ricadute negative in termini di immagine, e ci pone al di fuori dei parametri regionali, nazionali ed europei circa la gestione dei rifiuti. L’unione Europea pone come obiettivo per i prossimi quattro anni il raggiungimento di una raccolta differenziata pari al 75%. I rifiuti considerati una risorsa, in Sardegna con il riciclo e il riutilizzo possono , secondo fonti autorevoli, creare a pieno regime ulteriori 1500 posti di lavoro.

La giunta comunale inadeguata a svolgere la ordinaria amministrazione, non solo non si pone l’obiettivo di raggiungere l’eccellenza, con politiche mirate a creare una cultura diffusa dei cittadini verso una maggiore sensibilità sulla differenziazione dei rifiuti, ma va incontro ad un regressione che ci costerà cara. Il sintomo più evidente della difficolta ad amministrare i conti pubblici si traduce in un continuo slittamento della presentazione del bilancio in scadenza del quale non si intravede traccia. Intanto pantalone paga.

Mario Salis, 25 Giugno 2015