Alghero: ospedale civile come il Colosseo. La denuncia della gente: “E’ una vergogna”

Ospedale civile: la gente è stanca di dover combattere per un diritto alla salute spesso negato. Una "stupidissima" maniglia mancante trasforma un reparto in un vortice di correnti

E’ vergognosa la situazione in cui versa il nostro ospedale civile ed è altrettanto vergognoso che da quasi vent’anni siamo costretti a ribadire le insufficienze, le carenze e le lacune di un servizio sanitario inadeguato, che deve fare i conti con l’infrastruttura che cade a pezzi e che non può più garantire nemmeno l’assistenza per insufficienza di personale medico ed infermieristico. Come vedete nelle immagini oggi, se vi recate nel reparto di medicina al primo piano potrete notare come una porta finestra venga tenuta socchiusa da una sedia poichè non ha la maniglia e dunque non può essere chiusa. Finchè siamo in estate, una leggera brezza fa piacere, ma in inverno, basta una corrente come quelle che si creano negli anditi all’ingresso del raparto, che possono causare gravi conseguenze per chi è ricoverato con patologie cardiache o polmonari. Come in realtà è successo ad un anziano signore che ha avuto l’ardire di affacciarsi nei corridoi per un saluto ai parenti.

Ma è possibile, ci racconta un cittadino algherese che ha vissuto questa esperienza,  che da un mese esatto quella maniglia non sia stata sistemata? E’ possibile che un ammalato debba restare in ospedale con  il terrore di prendersi un malanno? E per assurdo non può essere nemmeno aggiustata da chi con buon volontà vorrebbe farlo, poichè qualsiasi cosa succeda in futuro il responsabile è sempre l’Asl. E a chi bisogna rivolgerci per far sistemare una porta finestra che diventa suo malgrado fonte di malanni per chi si trova già provato in un letto d’ospedale? L’elenco delle “piccolezze” che dovrebbero essere sistemate è talmente lungo che rischieremo di redigere un manoscritto. Pensate al reparto donne della medicina, che forse a ottembre del quarto millennio sarà pronto per essere utilizzato.

Pensiamo alla pavimentazione obsoleta, pensiamo a tutto ciò che serve in un ospedale e che manca: non ci sono nemmeno i fondi quotidiani per comprare le cose più urgenti e banali come una garza per un bendaggio o come le buste per spedire le fialette delle analisi che, a quanto ci è dato sapere da voci di corridoio, sembrerebbe vengano spedite grazie alla benevolenza di infermieri che si quotano per garantire l’urgenza. Ma realmente questo è il servizio sanitario che una città come Alghero fornisce al cittadino? Ma lo sappiamo che noi abbiamo uno staff medico di eccellenza e professionisti infermieri che stiamo mettendo a dura prova e che sono costretti a lavorare in queste condizioni? Continuare a sentire queste diatribe più politiche che altro, legate al nuovo ospedale, continuano a buttare fumo negli occhi della gente. Perchè è chiaro che prima di pensare o sognare un nuovo ospedale, bisogna pensare a sistemare quello esistente, consapevoli di ciò che dovrà accadere in futuro alla struttura ospedaliera cittadina.

Alessandra Mura, 23 Gennaio 2014