Prodotti ittici, sequestri e sanzioni ad Alghero

Un’intensa attività di controlli ha visto impegnati gli uomini della Guardia costiera di Alghero nel periodo compreso tra fine gennaio e la prima decade di febbraio.

Un’intensa attività di controlli in materia di pesca ha visto impegnati gli uomini della Guardia costiera di Alghero nel periodo compreso tra fine gennaio e la prima decade di febbraio. Gli accertamenti sulla filiera della pesca si sono estesi a 360gradi, partendo da quelli a mare ed allo sbarco fino alla commercializzazione del pescato nei ristoranti e nei mercati. Sono stati effettuati circa trenta controlli a mare (unità dedite alla pesca professionale, sportiva e di appoggio sub per la raccolta del riccio di mare) e sono state fatte ispezioni in diversi punti vendita e ristoranti della città.

Come è ormai noto, i fondali della Riviera del corallo, durante il periodo invernale e primaverile, sono interessati soprattutto dalla raccolta del rinomato riccio di mare che, per la sua prelibatezza e grande richiesta commerciale, nonché per la possibilità di raccolta solo per pochi mesi l’anno, alimenta il numero di trasgressori in materia. È stata infatti elevata una sanzione amministrativa per illecito riguardante la commercializzazione del “paracentrotus lividus” nella giurisdizione di Alghero, per un totale pari a 1.500euro, che ha portato al sequestro di circa 1,4chilogrammi di polpa di riccio di mare senza la prevista etichettatura. Il comportamento illecito accertato e sanzionato, oltre a rappresentare una vera e propria forma di concorrenza sleale nei confronti dei pescatori autorizzati (si suppone che la polpa di riccio fosse stata venduta all’esercizio commerciale da parte di pescatori abusivi), costituisce anche un pericolo per i consumatori finali in quanto questi prodotti non seguono i corretti protocolli igienico-sanitari atti a garantirne la qualità e la genuinità.

Si è accertata, ancora, una frode nell’esercizio del commercio di cui si è provveduto ad avvisare tempestivamente l’Autorità Giudiziaria. Prodotto ittico proveniente da Francia e Grecia veniva proposto nel banco esposizione/vendita al dettaglio e, dunque, al consumatore finale come prodotto ittico pescato nel locale mare sardo, con conseguente incremento del prezzo di vendita. L’attività ha portato al sequestro di circa 11chilogrammi di prodotto ittico vario.

13 Febbraio 2017