Stadio Mariotti, Daga al contrattacco: “Stiamo restituendo vita a un campo dimenticato”
“Saremmo lieti di essere ricompensati col silenzio più rispettoso, invece che dal rumore di fondo delle loro misere polemiche quotidiane” scrive l'esponente della Giunta comunale

Sulla vicenda dello stadio Mariotti e, più in generale, sulla gestione delle strutture sportive cittadine, l’assessore Enrico Daga rompe il silenzio con un lungo intervento pubblicato sui social. Parole dure, indirizzate a chi – a suo dire – continua ad attaccare l’amministrazione nonostante gli sforzi in corso per riqualificare impianti abbandonati.
Secondo Daga, l’amministrazione si trova di fronte a “commentatori seriali” che “spuntano come funghi ogni volta che qualcuno gli gratta la pancia”, pronti a contestare ogni mossa dell’attuale giunta. In particolare, l’assessore respinge l’idea che l’inagibilità del Mariotti sia imputabile all’attuale governo cittadino: «Stiamo rimettendo in sesto un campo che era completamente inagibile e che oggi, con enorme fatica, stiamo restituendo alla comunità, seppure per un uso limitato e sperimentale».
Daga rivendica l’impegno della giunta nel “colmare un vuoto di anni” e nel “riqualificare campi abbandonati, mettendo lo sport al centro dell’attività amministrativa”. Critica poi quelli che definisce “bastian contrari seriali”, accusandoli di essere più attenti a “cronometrare ogni nostro respiro” che a riconoscere i risultati raggiunti.
L’assessore non risparmia stoccate neanche a chi, pur avendo avuto “incarichi di responsabilità”, non dimostrerebbe rispetto per il lavoro svolto nel primo anno di mandato. “Saremmo lieti di essere ricompensati col silenzio più rispettoso, invece che dal rumore di fondo delle loro misere polemiche quotidiane”, afferma, accusando alcuni oppositori di “campare di odio, divisioni e contrapposizioni a fini elettoralistici”.
Sul piano politico e sportivo, Daga rilancia un appello alla collaborazione: “Sarebbe utile che tra associazioni sportive ci fosse cooperazione, anziché guerre che si scaricano sulle amministrazioni di turno”. Infine, conclude con una visione di lungo termine: “Il mio sogno? Ricucire Alghero e finirla con le guerre che la avvelenano”.