Venerdì all’ex Seminario la commedia “Martí Perez”

A cura dell’Associació per a la Salvaguarda del Patrimoni Historicocultural de l’Alguer

Venerdì 19 maggio alle 18,30  l’Associació per a la Salvaguarda del Patrimoni Historicocultural de l’Alguer presenta una nuova commedia di Guido Sari nell’aula dell’Università della Terza Età, messa gentilmente a disposizione come sala teatro dalla Presidentessa Marisa Castellini. La commedia, intitolata Martí Perez, è ambientata nel Settecento e ci parla, attraverso i frammenti di alcune testimonianze processuali, del caso irrisolto d’un liutaio imbalsamatore accusato d’aver ucciso la moglie e di averne imbalsamato il corpo per occultare il delitto. La trama nella sua estrema sintesi è questa. Ma la commedia vuole farci andare oltre la trama e ci spinge a riflettere sulla difficoltà di conoscere la verità e di riuscire a formulare giudizi che a questa possano accostarsi. Nelle deposizioni dei testimoni d’accusa e di difesa Martí Perez acquista fisionomie diverse, ora enigmatico assassino, ora delicato poeta, ora violento e bugiardo, ora generoso e sensibile.

La verità nella commedia viene sottoposta all’esame della ragione, rappresentata dall’indagine del tribunale (o meglio dei due tribunali, quello civile e quello dell’Inquisizione), e ad una verifica che trascende la ragione umana (la seduta spiritica, intesa come allargamento  della conoscenza in quanto richiamo ad una realtà soprannaturale), tuttavia la verità si rivelerà indecifrabile.

Alla fine della commedia il colpo di scena rivelatore che il pubblico per tradizione si aspetta, in questo caso il carteggio tra i due personaggi principali della vicenda, che dovrebbe aiutare a far luce sulla verità dei fatti. In realtà le lettere del carteggio offrono solo ulteriori dettagli  e angolazioni diverse che contribuiscono a darci nuovi elementi di giudizio, affinché anche noi come  pubblico possiamo formarci una nostra idea di verità sull’argomento,  ma non risolvono, anzi accrescono,  i nostri dubbi.

Sulla molteplicità di apparenze della verità già molti hanno scritto, basti ricordare Pirandello, che fra l’altro è espressamente citato da un personaggio della commedia, o Rashômon di Kurosawa, ciò che qui si vuole mettere in evidenza è una forma di relativismo morale che nasce dal desiderio di adattare la verità ai nostri bisogni. L’io dei personaggi si crea una propria realtà/verità che inevitabilmente non coincide con quella degli altri, ma non per una diversa capacità di lettura dell’io, ma per la volontà, malcelata, di modificare la verità in base ai propri desideri. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

13 Maggio 2017