«Servizio di endoscopia dell’Ospedale di Sassari allo sbando»

In una nota stampa, la segretaria territoriale Fsi, Mariangela Campus, chiede l’intervento urgente della Regione per sistemare le inefficienze.

“Il servizio di endoscopia dell’Ospedale di Sassari è allo sbando. Chiediamo l’intervento urgente della Regione per sistemare le cose. Strano che non si faccia nulla per migliorarlo, che si vogliano favorire i privati a scapito delle tasche dei cittadini ?” afferma la Segretaria territoriale dell’FSI Mariangela Campus che in proposito ha inviato una lettera al Presidente della Regione e all’Assessore regionale alla Sanità.

“Sono pervenute al sindacato numerose lamentele dai pazienti che usufruiscono del Servizio di Endoscopia dell’Ospedale Civile SS. Annunziata Sassari. Gli utenti che avevano prenotato esami  da circa 10 mesi   tramite CUP Regionale – spiega la lettera – si sono presentati digiuni agli appuntamenti il giorno prefissato, ma sono stati mandati via ed è stato negato loro l’espletamento dell’esame per mancanza di medici”.

“Da una disamina risultano in servizio solo due medici che si occupano degli esami, delle urgenze, della copertura delle guardie interdivisionali oltre le reperibilità e per tre sere alla settimana sono impegnati nello screening. È palese che l’esiguità dei medici impedisca di fatto la copertura di tutti questi turni in maniera efficiente ed idonea e rispettosa della salute dei cittadini: sul piatto della bilancia vi sono gli utenti, ma anche la professionalità e la qualità della vita lavorativa dei dipendenti che si ritrovano a dover sopperire a lacune facilmente colmabili con un po’ di impegno e buon senso”.

“Alla luce di tutto questo, l’Amministrazione ASL non ha provveduto a modificare la situazione e tutelare utenti in difficoltà e dipendenti con un carico di lavoro troppo elevato. Crediamo si sarebbe potuto erogare ugualmente il servizio e indirizzare i pazienti verso i tre servizi di endoscopia dell’AOU (Clinica Chirurgica, Patologia Chirurgica, Clinica Medica con una sala endoscopica a testa) invece di mandarle via senza effettuare l’esame, anche perché tra meno di un mese l’incorporazione sarà effettiva e speriamo tutti operino allo stesso modo”.

“Sorge il dubbio che si voglia incentivare il privato lasciando morire le strutture pubbliche senza personale e costringendo i cittadini a esborsi che pesano sul bilancio familiare e che non tutti possono permettersi. A questo punto ci si chiede se la sanità e il diritto alla salute siano prerogative di quei pochi che – economicamente – se la possono permettere”, conclude la segretari territoriale dell’FSI Mariangela Campus.

10 Dicembre 2015