Variante Bonifica, Forza Italia: «Usai difende l’indifendibile»

Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais, consiglieri comunali di Forza Italia Alghero, commentano le parole dell’assessore Antonello Usai riguardanti la delibera sugli interventi in agro.

«Spiace leggere le dichiarazioni dell’assessore Usai, questa volta sulla “Variante della Bonifica”. Ancora una volta il vice-sindaco cade nella trappola, forse imposta dalla struttura comunicativa e congrega bruniana, di difendere l’indifendibile». Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais, consiglieri comunali di Forza Italia Alghero, commentano le parole dell’assessore Antonello Usai diffuse a mezzo stampa negli scorsi giorni e riguardanti la delibera sugli interventi in agro. «Un provvedimento che nasce già male, o meglio ancora non è neanche nato ed è già morto, dal momento che proprio in questi giorni (ma vista la malattia comune dell’annuncite, c’è molto poco da fidarsi) la Regione avrebbe avviato l’iter per superare il disastroso Ppr di Soru. Piano, ricordiamolo, sostenuto e difeso a spada tratta anche dal soriano Mario Bruno. Dunque, a che serve una variante oggi realizzata in linea con un dispositivo che presto sarà superato? E a che serve un dispositivo molto stringente che impedisce alla variante di poter dare risposte alle reali esigenze delle borgate e in particolare degli imprenditori agricoli?» – si domandano i forzisti.

«Ci sembra difficile, se non impossibile, che l’assessore Usai non sappia queste cose, abbiamo forti dubbi che le sue dichiarazioni enfatiche, riferite ai contenuti delle norme tecniche di attuazione della variante e alla possibilità di partecipare ai bandi previsti dal Piano di Sviluppo Rurale, possano avere riscontro concreto sulle potenzialità di crescita e sviluppo dell’area della bonifica. L’impressione – proseguono – è che anche il navigato politico algherese sia stato contagiato dall’epidemia di annuncite che da circa tre anni caratterizza l’attività amministrativa della maggioranza guidata da Mario Bruno, abilissima nelle chiacchiere e nei proclami, ma produttrice del nulla cosmico nei fatti concreti, del resto le condizioni in cui versa la città costituiscono un fatto tangibile sotto gli occhi di tutti, e ancora oggi, a parte le operazioni ordinarie di asfalti e potature, è tutto fermo».

E ancora: «Altra riflessione riguarda i tempi necessari affinché la bozza di variante possa diventare operativa. L’Assessore conosce molto bene quali siano le modalità stabilite dalla LR 45/89, adozione, pubblicazione, osservazioni dai 15 ai 60 giorni successivi, il tempo necessario per l’analisi delle osservazioni e, se non sorgono complicazioni, si procede con l’adozione definitiva da parte del Consiglio Comunale. A questo punto la proposta viene trasmessa alla Regione per la successiva verifica di coerenza, i cui tempi non sono classificabili. La variante potrebbe diventare operativa solo dopo la sua pubblicazione sul Buras. Dunque se i tecnici regionali dovessero assumersi la responsabilità di dare corso ad una variante dai contenuti incerti saranno necessari minimo 6/8 mesi per la sua esecutività».

«Per tutti questi motivi, meraviglia che l’Assessore Usai, che vanta esperienza decennale nella pubblica amministrazione, possa dichiarare che la variante è immediatamente operativa, e che pertanto dal momento della sua prima adozione si può dar via agli investimenti supportati dal Piano di Sviluppo Rurale? Tutti quelli che conoscono la normativa sanno che le domande di accesso al Psr debbono essere formulate con progetti immediatamente cantierabili, spieghi il vice-Bruno come sarà possibile approvare un progetto se con la prima adozione sono entrate in vigore le norme di salvaguardia che, col principio di doppia conformità, bloccano di fatto qualunque intervento progettuale fino a quando, semmai possa effettivamente avvenire, la variante non verrà pubblicata sul Bollettino regionale».

«Insomma l’ennesima vendita di fumo, il gioco delle tre carte che ha caratterizzato questi ultimi 5 anni di amministrazioni collegate direttamente e indirettamente a Bruno, anni che saranno ricordati come i peggiori dal dopo-guerra ad oggi, ma, come abbiamo già detto, ci spiace e anzi restiamo allibiti che anche l’esperto Usai possa cascare nella trappola di coloro che oggi cercano, senza riuscirci, di mettersi la maschera di difensori degli imprenditori, ora quelli agricoli, quando sono stati i principali artefici, sostenitori e sponsor, anche attraverso le attività dell’allora sede di via Brigata Sassari, del peggior atto urbanistico di sempre: il Ppr di Soru» – concludono Pirisi, Camerada e Pais.

22 Marzo 2017