Telemedicina, premiati ricercatori delle Università di Sassari e Cagliari

Due gruppi di Bioingegneria delle Università di Sassari e Cagliari hanno ottenuto il primo premio per il miglior lavoro metodologico, attribuito durante il XVII Congresso della Società Italiana di Analisi del Movimento in clinica.

Con una ricerca sul centro di rotazione dell’articolazione della spalla, due gruppi di Bioingegneria delle Università di Sassari e Cagliari hanno ottenuto il primo premio per il miglior lavoro metodologico, attribuito durante il XVII Congresso della Società Italiana di Analisi del Movimento in clinica.

Il riconoscimento è stato assegnato alla ricerca nata dalla collaborazione tra gli studiosi coordinati dal Dott. Andrea Cereatti, ricercatore in Bioingegneria Elettronica e Informatica del dipartimento Polcoming dell’Università di Sassari e dal Dott. Danilo Pani (Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica di Cagliari). L’articolo “In vivo identification of the shoulder joint centre of rotation using a magneto-inertial sensor” (Michele Crabolu, Danilo Pani, Paola Crivelli, Maurizio Conti, Luigi Raffo, Andrea Cereatti), che si è distinto tra oltre cento lavori e sarà pubblicato sulla rivista Biomedical Engineering Online (LEGGI), prende in esame l’utilizzo di un efficace metodo di descrizione del movimento delle articolazioni della spalla.

Il lavoro propone una metodologia innovativa per lo sviluppo di modelli personalizzati dell’apparato locomotore mediante tecnologia indossabile miniaturizzata. La metodologia è stata validata attraverso l’utilizzo di immagini di risonanza magnetica acquisite presso il dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Sassari. «Si tratta di tecniche che trovano applicazione in ambito biomedico, sia nel campo della valutazione funzionale che dell’intervento riabilitativo domiciliare dei pazienti», spiega Andrea Cereatti.

I sensori indossabili sono piccoli come un orologio. Consentono di fare analisi e valutazioni sulla funzionalità motoria dell’individuo a distanza e di trasmettere i dati così raccolti al medico curante. È la cosiddetta tecnologia magneto-inerziale che è in grado di elaborare un modello personalizzato dell’intero sistema muscolo-scheletrico. L’articolo in questione si sofferma sulla spalla, ma si inserisce in una più ampia ricerca di telemedicina.

19 Ottobre 2016