Teatro, musica e danza: modificati i parametri per l’accesso ai contributi

“È una grande soddisfazione essere riusciti a modificare una delibera che permaneva da tanti anni, causando un diffuso e generale scontento del comparto" ha detto l'assessore regionale della Cultura

Si è svolta questa mattina, nella sede dell’assessorato della Pubblica Istruzione, la conferenza stampa di presentazione della delibera che modifica i parametri per l’accesso ai contributi per lo spettacolo dal vivo. L’assessore Dessena, insieme ai rappresentanti degli organismi di spettacolo, ha illustrato le variazioni più rilevanti ai criteri che regolano i finanziamenti al mondo del teatro, della musica e della danza. Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura Dessena infatti, la Giunta ha approvato le modifiche, ammodernando e adattando l’applicazione dell’articolo 56 della legge regionale 22/90.

“È una grande soddisfazione essere riusciti a modificare una delibera che permaneva da tanti anni, causando un diffuso e generale scontento del comparto” ha detto Dessena. “Sui criteri vigenti ci sono stati problemi ogni anno e richieste continue di modifiche da parte degli operatori dello spettacolo dal vivo. Si è giunti finalmente a un primo risultato condiviso, che soddisfa meglio le attuali esigenze, attraverso modalità delle quali siamo particolarmente convinti e orgogliosi, ovvero con un tavolo inclusivo e partecipato insieme a tutti i rappresentanti del settore. Con gli organismi ci si è più volte riuniti e si è discusso ogni dettaglio, facendo riferimento all’evoluzione del quadro normativo in materia. Ma più che alla composizione delle strutture abbiamo concordato di dare priorità alla valutazione dei progetti. Questo è solo un primo passo: da qui a breve riuniremo di nuovo il tavolo per parlare del disegno di legge”.

Il percorso di ascolto intrapreso in questi mesi tra l’Assessorato e i rappresentanti delle organizzazioni dei settori ha portato a diverse modifiche dei criteri. Tra queste, l’introduzione di nuove tipologie di soggetti ammissibili, i requisiti di accesso al contributo regionale e alle premialità, e alcuni aspetti concernenti la rendicontazione. “Al bando potranno accedere, per esempio, le compagnie che abbiano tre anni di attività invece che cinque – ha precisato l’assessore Dessena – e potranno inoltre partecipare le aggregazioni Ats e Ati (associazioni temporanee di scopo e impresa) che precedentemente non erano previste. Incentiviamo questa buona pratica dell’aggregazione con premialità significative. Il punteggio è stato sostanzialmente ricalibrato: dalla struttura, ovvero dalla capacità occupazionale e di gestione dei teatri, la valutazione si sposta agli elementi relativi a produzione, diffusione e organizzazione degli spettacoli, dunque alla qualità”.

I nuovi criteri. Al bando potranno accedere le compagnie che abbiano tre anni di attività invece che cinque, come precedentemente previsto. Tra i soggetti ammissibili sono inoltre previste le aggregazioni, ovvero Ati e Ats (associazioni temporanee di impesa/ scopo).

E’ stata inserita la distinzione tra rassegne e festival, con riferimento alla durata temporale: la rassegna deve contenere almeno 15 spettacoli con titoli diversi, in un unico cartellone, che sia la sintesi di un progetto culturale coerente. Il calcolo del contributo avverrà sulla base media contributiva del triennio precedente e non più del quadriennio. E’ stata inoltre stabilita la differenziazione tra gli organismi di nuovo inserimento e quelli già inseriti nella programmazione. Gli organismi di nuovo inserimento non accedono ai contributi premiali.
E’ stato abbassato il punteggio minimo per l’accesso alla premialità, che passa dai precedenti 30 agli attuali 25 punti, nelle schede di valutazione. Per le compagnie di produzione che hanno sede legale e svolgono l’80% della attività spettacolistica nelle province di Nuoro, Sud Sardegna, Oristano, (o ex province) di Carbonia –Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, e Oristano, il contributo regionale può rappresentare fino al 70% delle spese sostenute: gli organizzatori di rassegne e festival devono svolgersi nei territori disagiati.

24 Gennaio 2018