«Il Sindaco e le “farse” dimissioni»

L'opinione di Michele Pais. consigliere di Forza Italia

Il Sindaco di Alghero, Mario Bruno, dopo aver annunciato per la terza volta in tre anni le proprie dimissioni (la prima volta addirittura dichiarando di averle consegnate nelle mani del Segretario che, pare, si fosse dimenticato di protocollarle), anche stavolta eviterà di presentarle. Anzi, in questa occasione è proprio inopportuno che lo faccia. Ha già una nuova maggioranza stabilita e voti sufficienti in Consiglio comunale. Non vedo proprio la necessità di dimissioni che sarebbero solo una messa in scena con l’unico effetto di provocare l’ennesima ed ulteriore perdita di tempo. Perciò il Sindaco, anche in considerazione dell’inequivocabile comportamento del Consigliere Mimmo Pirisi e delle chiare parole dell’On. Lotto, eviti di prendere ancora in giro gli algheresi con dimissioni farsa, fumo negli occhi o foglia di fico di una “vergogna” ben nota a tutti. Bisogna dargli atto di aver compiuto un capolavoro politico, con freddo cinismo e precisione chirurgica.

Dopo essersi candidato in contrapposizione al PD, determinandone la spaccatura, ha ben pensato di utilizzare, per raggiungere il suo intento, l’Udc e l’Upc rispetto ai quali sin dal giorno dopo le elezioni ha mostrato insofferenza, fino al punto di scaricarli alla prima occasione propizia, peraltro ricercata e provocata, per poi, con un’abile strategia programmata in ogni particolare, rimpossessarsi della sezione locale del PD, grazie al fiancheggiamento interno di Mimmo Pirisi ed esterno di esponenti dell’ala soriana del partito. Un capolavoro che merita riconoscimento e rispetto, che costringerà all’esilio o, nella migliore delle ipotesi, al confino tutta l’area del partito algherese che fa capo a Cabras. Dispiace, certo, il sacrificio di Enrico Daga, utilizzato e tradito dai suoi stessi compagni. Il Sindaco ora, però, da leader indiscusso del PD e capo della coalizione, governi!

In queste condizioni, in questo nuovo quadro che lo assurge a leader maximo, non ha più scuse. Faccia convocare il Consiglio comunale, permetta che questo lavori e che il confronto democratico si svolga in una situazione di “normalità”, abbandonando il “trucco” odioso della seconda convocazione e delle convocazioni a singhiozzo che costringono a maratone notturne, che tolgono dignità per primo a chi le impone (il Sindaco) e, per ultimo, a chi le subisce (i consiglieri comunali, specie di opposizione). Le dimissioni sono una cosa seria, e anche in questo caso, il Sindaco di serietà ne sta dimostrando poca. Perciò, nel mio piccolo, gli tendo la mano e gli rivolgo un appello:  non si dimetta, rinunci a dimissioni che assomigliano più a pagliacciate, e governi.

Michele Pais, 12 Ottobre 2017