Sclerosi multipla, nell’isola il doppio dei casi rispetto alla media nazionale

Questa mattina, nella sede dell’Assessorato della Sanità, sono stati presentati i risultati del lavoro del Tavolo tecnico sulla Sclerosi Multipla in Sardegna.

Sono stati presentati oggi (mercoledì), nella sede dell’Assessorato della Sanità, i risultati del lavoro del Tavolo tecnico sulla Sclerosi Multipla in Sardegna. Il Tavolo è stato istituito nel 2015 per volontà dell’assessore Luigi Arru con lo scopo di quantificare il carico complessivo della patologia nell’isola, disegnare il PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) regionale e migliorare l’organizzazione della rete dei servizi, e ha coinvolto tutti i portatori di interesse: professionisti sanitari, pazienti e istituzioni. Grazie a questo studio, pianificato e coordinato dagli uffici dell’Assessorato, per la prima volta viene misurata sulla base di dati certi e in maniera capillare la prevalenza complessiva della malattia in Sardegna e la sua distribuzione nel territorio regionale. La ricerca ha inoltre permesso di quantificare con precisione i pazienti in carico presso gli attuali centri SM, individuare i territori a maggiore autosufficienza e quelli con una maggiore attrazione.

Il risultato finale è una fotografia estremamente precisa della situazione attuale: da qui si parte per migliorare l’organizzazione delle prestazioni, in modo che a tutti i pazienti sia garantito lo stesso standard di presa in carico, prestazioni sanitarie, assistenza. «Grazie alle informazioni che abbiamo raccolto potrà partire la costruzione della Rete clinica per la Sclerosi Multipla. L’obiettivo è migliorare rispetto alla situazione attuale – dichiara l’assessore della sanità Luigi Arru –  con un sistema di offerta più equo di quello esistente e che non lasci nessun territorio privo di assistenza, per dare risposte concrete alle esigenze dei malati e dei loro familiari. La Regione formalizzerà a breve il modello di governance condivisa individuato dal Tavolo – conclude il titolare della Sanità –  che si basa sulla suddivisione in tre grandi aree territoriali  – Nord, Centro, Sud – e sul dialogo e la collaborazione fra tutti gli attori, in modo da riempire gli spazi geografici attualmente privi di servizi».

I numeri. La prevalenza della SM in Sardegna (ad esclusione delle CIS – Sindromi Clinicamente Isolate che rappresentano il 6.6% dei complessivi 6.225 casi) è pari a 337 casi ogni 100.000 residenti, oltre il doppio della media nazionale (113 casi per 100 mila residenti). Il 43,6% ha età compresa fra i 16 e i 44 anni, il 47,4% tra 45 e 64 anni e l’8,8% tra 65 e 84 anni. L’età media complessiva dei casi è 46,8 anni. Il rapporto donne/uomini è di 2,3 a 1, in linea con i dati dell’Atlante mondiale della SM. La distribuzione della SM nei territori sub-regionali non è uniforme, con aree che presentano eccessi o difetti statisticamente significativi rispetto alla media complessiva regionale: ad esempio la maggior prevalenza si osserva nel territorio dell’Ogliastra, la minore in quello di Olbia-Tempio, e in generale si osserva maggior prevalenza nell’interno rispetto alle zone costiere. Questi dati offrono notevoli spunti di ricerca per indagare sui determinanti endogeni ed esogeni della malattia (ad esempio genetica, esposizioni ambientali, stili di vita).

I centri SM col maggior numero di pazienti in carico sono il PO Binaghi di Cagliari (59,3% della casistica complessiva), la AOU di Sassari (15,1%) il PO di Nuoro (10,4%) la AO Brotzu (9,7%) e il PO di Ozieri (3,7%). I territori a maggiore autosufficienza sono quello della ASSL di Cagliari, che con la AO Brotzu e il PO Binaghi assistono il 99,6% dei pazienti con SM residenti nel suo territorio di competenza, segue la ASSL di Sassari dove la AOU Sassari e il PO Ozieri seguono l’85% del totale dei residenti, quindi l’ASSL di Nuoro col 63%. I più attrattivi, cioè quelli che mostrano una maggior quota di pazienti residenti in altre ASSL diverse da quella in cui operano, sono Cagliari (49,3%), Nuoro (29,1%) e Sassari (25,3%).

La Rete Clinica per la Sclerosi Multipla permetterà ai pazienti che oggi sono costretti a spostarsi di avere cure e assistenza nel proprio territorio. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con il Multiple Sclerosis Management Lab, frutto della partnership tra SDA Bocconi e Biogen Italia, con il supporto della SIN (Società Italiana di neurologia) e la collaborazione di AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).

3 Maggio 2017