Schmallenberg: sequestro cautelativo a Mores

L’allevamento di Mores è risultato positivo al virus di Schmallenberg. A confermarlo le analisi eseguite dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo giunte oggi al Dipartimento di Prevenzione della ASL n.1 di Sassari che la scorsa settimana aveva segnalato tre casi sospetti della malattia nel sassarese. L’azienda in loc.”Sa Cunzessione”, su 295 ovini presenti aveva presentato sintomatologia su 28 capi e 15 agnelli morti con malformazioni.

In giornata sono attese anche gli esiti dei campionamenti relativi agli altri due allevamenti segnalati a Ozieri e Sassari ma la conferma della malattia nel territorio di competenza della ASL n.1 ha attivato tutte le misure di profilassi. I capi dell’azienda di Mores sono stati sottoposti a sequestro cautelativo. Un provvedimento che limita la movimentazione del bestiame per evitare la diffusione dell’insetto vettore, precisano dal Dipartimento di prevenzione. Nessun rischio, invece, per le carni e per il latte.

In tarda mattinata il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Francesco Sgarangella ha istituito un tavolo tecnico con i rappresentanti delle principali associazioni di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, per fare il punto della situazione. “Non è una bella notizia – è stato il commento di Sgarangella, “siamo in presenza di un virus nuovo per la Sardegna del quale nessuno può prevedere la diffusione. Al virus sono sensibili tutti i ruminanti, quindi potrebbe creare problematiche anche sui bovini”.

Per ora i casi sono circoscritti e continuano i campionamenti da parte dei veterinari della ASL n.1 anche negli altri due allevamenti sospetti, ad Ozieri e Sassari. L’attività di monitoraggio è concentrata in particolare nelle aziende limitrofe al focolaio e quelle sospette d’infezione, complessivamente 156 aziende coinvolte, 3.649 bovini, 37.933 ovini e 203 caprini presenti nel raggio dei 4 Km delimitati. Tutti gli allevatori sono stati informati mediante il sistema SMS Alert di cui è dotato il Servizio di Sanità Animale della ASL n.1.

29 Novembre 2012