«Sassari razzista? Falsità. Razzismo contro i sassaresi»

Lo ha detto Pietro Serra, presidente nazionale di Alternativa Futura per l'Italia.

«L’unico razzismo presente a Sassari, è quello nei confronti dei sassaresi che alzandosi presto al mattino, lavorando e stringendo la cinghia a fine mese, pagano le tasse ad un’amministrazione di incapaci». Questo lo sfogo di Pietro Serra, presidente nazionale di Alternativa Futura per l’Italia, pubblicato nella sua pagina facebook.

«Le polemiche pretestuose di questi giorni, accese dal principale quotidiano del nord Sardegna, sono da bollare come falsità e stupidaggini», incalza il leader dell’AFI. «Vien da chiedersi come mai i 35 € affidati ai finti profughi non vengono assegnati ai sassaresi indigenti. Solo al Monte Rosello quei 179 migranti equivalgono a 6.265 € giornalieri, 194.215 € mensili. Tali dati non possono far altro che indignare e riflettere».

«Da tempo – prosegue -, la Giunta Sanna si preoccupa più degli stranieri che dei propri cittadini. Nel dicembre 2015 l’assegnazione di 10 posti di lavoro alla comunità rom, a marzo la conferma di 4 case popolari da affidare agli extracomunitari, guarda caso proprio nella zona di Monte Rosello. Per questo preoccupano più i fatti dell’amministrazione a dispetto delle scritte sui muri ad opera di qualche imbecille».

«Tali fatti rispecchiano il peso specifico di Sassari nel panorama politico regionale. Un peso pari a zero che trova continuamente conferme nella sottomissione di Pigliaru a Matteo Renzi. Scaricare centinaia di finti profughi nel nord Sardegna al fine di alimentare le tasche di cooperative vicine ai partiti di Governo, mentre il primo cittadino tace, la Città s’infiamma. Quello che i media chiamano razzismo, in realtà è disperazione. Come definirla diversamente la reazione di chi paga le tasse con sacrifici e deve ricorrere alla Caritas, mentre chi non le paga ha garantito pranzo, cena e un tetto dove dormire?» – conclude Serra.

29 Settembre 2016