«Sassari, pronto soccorso SS. Annunziata allo stremo»

L'opinione di Alessandro Nasone, Segreterio Provinciale Nursing Up

La Segreteria Provinciale Nursing Up  intende ancora una volta denunciare la gravissima situazione in cui gli operatori sanitari si trovano ogni giorno, non ultima una rissa all’interno dei locali sedata dalle forze dell’ordine. La dotazione organica è al limite e i colleghi lavorano in situazioni precarie, senza poter usufruire delle ferie e spesso costretti a saltare i riposi.

Entrando nello specifico troviamo un infermiere che deve occuparsi di due triage contemporaneamente (pazienti barellati pazienti autonomi), effettuare registrazioni, ECG, rivalutare minimo ogni trenta minuti i pazienti in attesa, gestire contemporaneamente i bisogni primari dei pazienti. Non esiste nessuna sicurezza per i colleghi che molto spesso sono vittime di aggressioni sia verbali che fisiche, questo anche perché non esiste controllo degli accessi primari e secondari della struttura.

Negli ambulatori troviamo due soli infermieri, suddivisi uno per ambulatorio. All’interno di essi son presenti diversi pazienti in base alle prese in carico dai Medici, a volte oltre i due tre e più, ai quali i colleghi devono prestare assistenza. In caso di urgenza “Codice Rosso” un infermiere deve abbandonare la sua postazione per gestire tele l’urgenza, questo porta per forza di cosa all’allungamento dei tempi d’attesa. Tre o al massimo quattro infermieri per turno rende impossibile la gestione dei flussi in entrata nel Pronto Soccorso, arrecando rischi alla cittadinanza e agli stessi colleghi che si trovano di fronte ad uno stress psico fisico sempre crescente.

Non è possibile smaltire le ferie e spesso succede che i colleghi per far fronte alla carenza di personale debbano svolgere turni notturni consecutivi da 10 ore ciascuno. Nonostante i colleghi abbiano più volte denunciato tale situazione nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata ulteriormente sia per la presenza di malattie e sia per continua perdita di personale adibito ad altri compiti come il controllo dei flussi ( controllare i pazienti inviati in consulenza presso altre strutture) , inoltre l’anno scorso sono stati chiamati tre colleghi a compiti di coordinamento in altre strutture senza mai essere sostituiti.

Questa situazione ha portato al collasso la struttura che riesce a garantire il servizio solo alla abnegazione del personale. Ricordiamo anche l’interessamento della struttura del rischio clinico della Asl ma le conclusioni e i percorsi indicati dalla struttura sono rimasti inascoltati. Ci Auguriamo che la Dirigenza dell’Aou, che da due mesi ha preso in carico il pronto Soccorso, riparta proprio da quei protocolli , i quali sono idonei a dare risposte efficaci al problema.

Alessandro Nasone, 5 Marzo 2016