Reflui depuratore per irrigare la Nurra: firmata l’autorizzazione

Buone notizie contro la siccità. Il direttore dell'area tecnico-agraria del Consorzio di Bonifica della Nurra ha dato il via libera per l'immissione nella rete irrigua del comprensorio dei reflui provenienti dal depuratore di Alghero-San Marco. Grande soddisfazione per l'ex sindaco Marco Tedde

Il direttore dell’area tecnico-agraria del Consorzio di Bonifica della Nurra ha firmato qualche giorno fa l’autorizzazione per l’immissione nella rete irrigua del comprensorio dei reflui provenienti dal depuratore di Alghero-San Marco. Parte dei reflui prodotti dall’impianto verranno quindi riutilizzati in agricoltura, utilizzando il depuratore in conformità al suo progetto iniziale ed evitando quindi lo scarico nel Rio Filibertu. Il via libera al riutilizzo, visto il grave periodo di siccità che sta affrontando la Nurra, farà senz’altro tirare un sospiro di sollievo agli agricoltori del territorio.

Soddisfazione anche da parte del consigliere regionale ed ex sindaco di Alghero Marco Tedde: «Accogliamo con una punta di orgoglio la decisione del Consorzio Bonifica della Nurra. Gli orologi del sistema depurativo algherese sono ritornati indietro di 6 anni, all’estate del 2011. Allora, sotto l’amministrazione cittadina di centrodestra – ricorda Tedde – le acque depurate venivano dirottate nelle condotte del Consorzio di Bonifica per irrigare i terreni della Nurra, evitando lo scarico nel Rio Filibertu e utilizzando la preziosa risorsa idrica».

«Ma ciò che più inorgoglisce è che l’utilizzo a fini irrigui delle acque trattate da questo impianto di terza generazione avviene sulla base del Piano di gestione approvato dal Distretto Idrografico regionale e dell’autorizzazione allo scarico della Provincia di Sassari del maggio del 2011, che sono stati ritenuti ancora vigenti ed efficaci dagli enti regionali e dalla Provincia che fin da allora certificavano -assieme a decine di enti – che l’impianto è dotato di tutti gli elementi tecnologici ed infrastrutturali per l’utilizzo dei reflui depurati per irrigare i campi. Ovviamente –evidenzia il consigliere regionale- la condizione è che il depuratore venga gestito da Abbanoa in modo corretto, cosa che non sempre è accaduta, e le acque vengano miscelate al 50% a quelle del Cuga».

«Le acque reflue depurate correttamente, a detta di autorevoli tecnici del Consorzio di Bonifica “sono qualitativamente superiori a quelle del Cuga”. Si fa un salto indietro di sei anni. Ma siamo costretti a chiederci cosa hanno fatto in questi 6 anni le amministrazioni che si sono succedute. Invece di pretendere con forza l’applicazione del Piano di gestione sono rimaste alla finestra, – denuncia Tedde – limitandosi a lamentarsi per la cosiddetta “marea gialla”. E tentando ingenuamente di creare ad arte casi giudiziari prontamente smontati dalle varie magistrature. Un modo di amministrare la cosa pubblica –secondo l’ex sindaco- immaturo e lontano dai valori della buona politica. La soluzione era nell’uso del depuratore in conformità al suo progetto – ha concluso Tedde -. L’uovo di colombo. Ma a qualcuno –chiude Tedde- faceva gioco avere la marea gialla.».

17 Maggio 2017