«Raccolta Porta a Porta ad Alghero, tanti gli interrogativi»

L'opinione dell'avvocato M. Alfonso

Non so cosa ne pensino i netturbini, ma il progetto di estendere a tutta la città il servizio di raccolta dei rifiuti solidi col sistema “porta-a- porta” a me sembra, francamente, un’idea cervellotica che pone non pochi interrogativi. Capisco che quel tipo di gestione vada bene per il cd. centro storico, dove i cassonetti collocati lungo le vie strette e prive di marciapiedi creerebbero eccessivo ingombro e dove gli automezzi addetti al prelievo avrebbero grosse difficoltà a passare e svolgere le loro operazioni. Non capisco, invece, perché lo stesso criterio debba essere utilizzato anche all’esterno del nucleo urbano più antico, dove i suddetti problemi non esistono proprio.

Se non ho frainteso le intenzioni dell’Amministrazione comunale, ogni condominio, ogni palazzina mono-bifamiliare dovrà dotarsi di apposti contenitori, da sistemare sui marciapiedi o, se possibile, in idonei spazi interni ma accessibili agli operatori ecologici, ove depositare i rifiuti organici (umidi) e quelli inorganici (secchi) da suddividere a seconda delle loro caratteristiche fisiche: vetro, carta, plastica, indifferenziata. Prima domanda: chi dovrà acquistare detti contenitori?

Qualora il progetto fosse realizzato, in luogo dei cassonetti d’uso comune per l’intera popolazione, situati ai bordi delle carreggiate e opportunamente distanziati tra di loro, come adesso è, avremmo in futuro, nella peggiore delle ipotesi, una sfilza di raccoglitori condominiali e familiari situati sui marciapiedi a breve distanza l’uno dall’altro e a ridosso delle abitazioni e dei locali commerciali. Uno spettacolo davvero indecoroso! Certo il Comune non potrebbe pretendere, adducendo ragioni estetiche o di igiene, che i suddetti recipienti vengano esposti solo a giorni ed ore stabiliti, perché diversamente si creerebbe il problema di trovare loro una sistemazione durante il resto del tempo. Mancando gli spazi privati, i recipienti resterebbero comunque per la strada alla mercé di vandali, cani, gatti, gabbiani, topi e insetti vari.

Oltre a ciò, chi dovesse per sua ventura camminare a piedi lungo i marciapiedi si vedrebbe costretto ad aspirare ad ogni passo i maleodoranti effluvi scaturenti dagli immondi contenitori. A meno che non si provveda a frequenti e
accurate pulizie. Ma chi dovrà occuparsene? E con quale frequenza? Si vuole forse fare un regalo alla società di gestione che oggi provvede a pulire e disinfettare i cassonetti pubblici? O forse dovranno occuparsene i privati, che già acquistano a loro spese anche i sacchetti per la spazzatura e gli avanzi della cucina?

Infine, m’immagino la felicità dei netturbini! Mentre ora passano con gli autocompattatori e, fatta eccezione per la carta e la plastica che vengono raccolte a mano, ritirano i rifiuti sollevando meccanicamente gli sparsi cassonetti e svuotandoli velocemente all’interno dei cassoni, d’ora in avanti dovrebbero fermarsi presso ogni portone, provvedere manualmente ad accostare i singoli contenitori agli appositi automezzi e poi, una volta vuotati i recipienti, riportarli uno per uno al loro posto. Non credo che il loro lavoro ne risulterà più veloce e meno faticoso di adesso. E infine, che  succederebbe al traffico automobilistico se gli autocompattatori fossero costretti a lunghe e continue soste ai lati delle strade e magari a fianco di file di automezzi regolarmente parcheggiati? Mi piacerebbe conoscere le risposte a tutte le domande che precedono.

M. Alfonso, 29 Luglio 2017