“Ora non si deve abbassare la guardia”

Questo il commento di Gianpaolo Diana, Capo Gruppo Pd in Consiglio Regionale, dopo la notizia della vittoria della Sardegna nel settore Entrate. Come giustamente sostengono le Organizzazioni Sindacali “la Sardegna, se trova le ragioni per rivendicare unita quanto dovutoci, può ottenere quanto sino a pochi mesi fa sembrava impossibile. Il trasferimento dei 1383 milioni di euro per il triennio 2010/2012, non sono che una anticipazione e siamo ancora lontani dal sapere l’entità delle somme a regime che scaturiscono dalla piena attuazione dell’accordo Stato/Regione del 2006. Serve perciò, che il governo chiarisca quanto prima questo aspetto per dare certezza delle risorse e consentirne la programmazione ai fini della crescita economica dell’isola”.

“Questo riconoscimento – commenta Gianpaolo Diana – rappresenta un fatto nuovo e sbaglieremo tutti, indipendentemente dalla collocazione politica, a non tener conto di una sensibilità diversa che l’attuale governo, a differenza di quello precedente, manifesta nei nostri confronti. Ora può aprirsi una fase nuova nei rapporti con lo Stato proprio perché il governo pare avere questa attenzione verso la Sardegna e spetta a noi, alle forze politiche, alle istituzioni, alle organizzazioni sindacali, alle organizzazioni datoriali, rivendicare insieme la unificazione non soltanto delle vertenze industriali, ma dell’intero pacchetto Sardegna che deve trovare nella Presidenza del Consiglio dei Ministri il solo interlocutore.

“Non si può continuare a discutere in sedi separate – prosegue il capogruppo Pd in Consiglio Regionale -. Serve alla Sardegna un solo grido d’allarme, dall’industria all’agricoltura, dalle entrate al patto di stabilità, dai trasporti all’industria turistica, solo per citare le più significative. Perché ciò avvenga è necessario, anche accogliendo una sollecitazione delle organizzazioni sindacali, che nei prossimi giorni, a partire dal centrosinistra, si lavori per una mobilitazione di carattere straordinario, capace di rappresentare l’intera regione al confronto col governo.Più volte il Consiglio Regionale, in maniera unitaria, ha chiesto al Presidente della Regione di chiamare a raccolta tutte le forze vive della società sarda, senza ottenere però nessuna risposta”.

“Ora non c’è più tempo da perdere! La drammaticità che vive la Sardegna e i timidi segnali che arrivano da Roma, per quanto dovuti, – conclude Gianpaolo Diana – impongono infatti alle forze politiche di non aspettare ulteriormente ma di assumere in prima persona, l’iniziativa di mobilitazione dell’intera regione per chiedere un coinvolgimento diretto di responsabilità del Presidente del Consiglio sull’intera vertenza Sardegna”.

17 Settembre 2012