Piano sostegno low cost, «l’annuncio dopo tre anni di chiacchiere»

La regione propone un nuovo modello di incentivo sulle rotte che dovrebbe evitare procedure di infrazione. Il consigliere regionale Marco Tedde: «Ma parte in gravissimo e colpevole ritardo e col piede sbagliato»

«Dopo ben tre anni dall’insediamento e tanti danni economici  creati al nord ovest della Sardegna la Giunta Pigliaru inizia a parlare di piano di sostegno al low cost». Così Marco Tedde, vice capogruppo di Forza Italia in Regione, commenta le ultime dichiarazioni dell’assessore dei trasporti Deiana che annuncia il piano di incentivi al traffico aereo low cost. Un nuovo modello di incentivo sulle rotte che dovrebbe evitare procedure di infrazione. L’obbiettivo di Deiana è creare, in accordo con gli scali,  condizioni di vantaggio per chi decide di atterrare nell’isola tutto l’anno. «Ma parte in gravissimo e colpevole ritardo e col piede sbagliato. La legge 10  che sosteneva il traffico aereo low cost ha esaurito i suoi effetti nel dicembre del 2013. La Giunta Pigliaru dal suo insediamento del febbraio del 2014 nulla ha fatto –denuncia Tedde- nonostante il taglio dei voli di Ryanaair e la picchiata in termini di passeggeri dello scalo algherese che ha perso in un anno circa 350 mila  passeggeri».

«Anzi, ha giocato al gioco dell’oca, -attacca l’ex sindaco di Alghero- ritornando ogni volta al punto di partenza: prima giustificando il mancato intervento con la pendenza della procedura di infrazione della Commissione Europea sulla legge 10, che ha sostenuto il low cost fino al dicembre del 2013, e con l’addizionale sui diritti di imbarco di 2,50 euro prevista da Renzi col voto favorevole dei parlamentari del PD; arrivata l’assoluzione della Sogeaal sulla legge 10 e sospesa l’addizionale ha utilizzato la tesi comica secondo la quale la decisione della Commissione Europea precisava ciò che non si poteva fare “ma non quello che si può fare in tema di low cost. E successivamente contrabbandando la necessità della ricapitalizzazione contestuale alla privatizzazione della Sogeaal».

«Se invece di perdere tre anni in chiacchiere –sottolinea il consigliere regionale della provincia di Sassari – avesse varato il piano di incentivi prima della cessione del pacchetto di maggioranza della Sogeaal, per l’aeroporto di Alghero avrebbe potuto farlo in una settimana secondo i principi comunitari dell’investitore in un’economia di mercato. Oggi che la proprietà non è più pubblica dovrà predisporre un piano incardinato sui principi relativi ai servizi di interesse generale, con tempi  lunghissimi – evidenzia Tedde – perché occorrerà attendere, tra gli altri, il placet dell’Europa. Con fortissimo ritardo, dopo avere fatto scappare tanti buoi, cerca quindi di chiudere la stalla, ma lo fa nel modo errato. E peraltro finge di scandalizzarsi perché tanti aeroporti italiani incentivano Ryanair, dimenticandosi che lo fa anche quello di Cagliari».

«Ma sbaglia anche sotto il profilo del metodo, in quanto invece di discutere la proposta in seno alla competente Commissione Trasporti ne parla alla stampa, provocando una sanguinosa ferita istituzionale. Abbiamo sempre chiesto –chiude Tedde- che Pigliaru e Deiana si impegnassero ad esercitare i loro rispettivi ruoli di presidente e assessore dei trasporti della Regione Sardegna. Ma non in questo modo maldestro per una regione che perde 600 milioni all’anno per i costi dell’insularità.»

20 Marzo 2017